Ieri, un fatto grave è avvenuto nel nostro Paese: il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è stato colpito: da un uomo con un oggetto contundente provocando una frattura del setto nasale e due denti fratturati. Il gesto è da condannare a priori, senza se e senza ma.
Ma purtroppo un ma c'è ed è difficile nasconderlo: negli ultimi tempi, abbiamo assistito ad un imbarbarimento della politica italiana, con una contrapposizione non più solo ideologica, tipica di Paesi democratici, ma anche e soprattutto di tipo personale con attacchi diretti a ledere l’avversario per distruggerlo e accaparrarsi più voti.
Inoltre, sappiamo bene il periodo di difficoltà che stiamo attraversando con una crisi economia molto dura e molte persone che non riescono ad arrivare alla fine del mese. Molti di essi lamentano un assenza cronica delle Istituzioni ed in particolare di un Governo incapace di presentare misure per una soluzione della crisi e che si concentra invece su disegni di legge a carattere ad personam.
La minaccia, purtroppo, era nell’aria perché vi è una tensione molto alta nei cittadini italiani che più volte hanno minacciato colpi pesanti. E alla fine, questo è ciò che è accaduto ieri. Ci sono responsabilità gravi dell’uomo che ha compiuto un gesto estraneo ad un Paese civile e democratico e che condanno fortemente e che può essere l’inizio di qualcosa di peggio se non si interviene eliminando questa contrapposizione basata sull’odio ed intervenendo anche a sostegno di coloro che sono in difficoltà e che si vedono ignorati da chi li dovrebbe rappresentare.
Una mano sul cuore se la dovrebbero mettere tutti in questa storia e non solo alcuni: tutti, che siano di destra o che siano di sinistra, devono dire stop a questo imbarbarimento e non solo una parte. Perché oggi ho ascoltato qualcosa di vergognoso da un esponente politico che predicava pace e poi sparava a zero sugli avversari. Quindi tutti devono fare un passo indietro, civilizzando la contrapposizione fisiologica tra maggioranza ed opposizione e non negando le proprie responsabilità.
Un appello anche ai mass media che a volte si comportano in maniera sbagliata dimenticando l’imparzialità e attaccando solo una parte. Evitiamo anche in questo campo contrapposizioni che portano all’odio. Ed un plauso al Presidente della Repubblica che ha incitato, ancora una volta, al dialogo civile e senza violenze.
Un ultimo sassolino che voglio togliermi dalla scarpa: evitiamo di usare la frase santo subito (che ho udito in queste ore) per ogni occasione perché stiamo davvero esagerando e riducendo un termine che spetta a chi ha dato la propria vita in nome di Dio.
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