Lungo il corso degli anni, la mafia ha mietuto molte vittime, tra cui magistrati (Falcone e Borsellino), carabinieri (il generale Dalla Chiesa), uomini politici e semplici persone che avevano visto troppo. Purtroppo la mafia è un cancro che uccide intere regioni meridionali (e quasi sicuramente anche settentrionali, anche se in maniera più nascosta): il giudice Paolo Borsellino la definiva come una cappa che toglieva l'aria alla meravigliosa terra della Sicilia.
Oggi ricorre l'anniversario della scomparsa di un politico il cui nome è stato segno di contrasto alla mafia e al destino che gli è stato riservato, ritrovandosi una parentela mafiosa. Purtroppo sappiamo come i ragazzi legati al mondo mafioso siano destinati a diventare da grandi mafiosi o costretti a vivere nell'ombra e nel silenzio. Giuseppe, invece, ha resistito a questo destino e ha lottato nonostante le paure e nonostante le minacce. Ha rotto con il padre, ha pubblicato giornalini contro la mafia ed è entrato in politica con lo scopo di scoperchiare quel sistema mafioso che soggiogava la sua terra. Purtroppo però è stato ucciso nel silenzio generale, tanto è che ci sono voluti anni prima che si aprisse una vera inchiesta sulla sua scomparsa.
Ho voluto ricordarlo perchè Peppino è un esempio per tutti noi perchè nonostante il male che aveva di fronte, ha deciso di combatterlo a testa alta, vivendo con onore e dignità senza vendere la propria anima e senza scendere a compromessi. Ha avuto un gran coraggio e io l'apprezzo per questo perchè lui, insieme a gente come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Caro Alberto Dalla Chiesa, Rocco Chinnici, Nini Cassarà, Don Puglisi (e tutti gli altri che hanno lottato contro questo cancro) rappresentano il bene che non può mai essere spezzato. E' vero la mafia è ancora viva, ma è ancora vivo anche chi la combatte e se oggi c'è qualcuno che ha il coraggio di combatterla come Don Ciotti, questo è grazie a quelle persone che hanno sacrificato la propria vita solo per ridare la vita a coloro che l'avevano perduta per colpa di un male incurabile frutto della malvagità dell'uomo.
Spero un giorno che questo fenomeno abbia una fine (Falcone la pensava così) perchè è orribile vedere gente che uccide per un nulla per poi sfilare dietro le processioni. Dunque, ricordiamo nelle nostre preghiere questo uomo di nome Giuseppe Impastato che ha vissuto brevemente, ma almeno non ha ceduto al puzzo del compromesso morale e la sua anima ora può riposare tranquilla.
1 commenti: on "Ricordando Peppino Impastato"
Davvero un gran bell'esempio di coraggio.
"Non temete coloro che uccidono il corpo e dopo non possono far più nulla. Vi mostrerò invece chi dovete temere: temete Colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geenna. Sì, ve lo dico, temete Costui.
Peppino ha incarnato questa pagina del Vangelo. Non ha temuto la criminalità organizzata, coloro che "non possono fare più nulla". E' davvero vergognoso vedere questi uomini uccidere e poi mettersi in preghiera davanti alla Madonna. Ci rendiamo conto come il demonio ha offuscato le loro menti, da distorcere il significato di salvezza. Cercano di giustificare davanti a Dio ciò che non è giustificabile. Non c'è giustificazione agli omicidi. "Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati", questo messaggio gli esponenti della criminalità organizzata non ascoltano, vendono la loro anima al danaro, ma come dice Gesù, qual vantaggio ha l'uomo se guadagna il mondo intero e poi perde la propria anima? La Beata Vergine Maria di Fatima ricopra il meridione e tutte quelle parti del mondo in cui ci sono le mafie, perché con la Sua santa intercessione ottenga da Dio la fine di queste scelleratezze e vergogne.
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