martedì 24 agosto 2010

In campo con "Famiglia Cristiana"

Oggi, ancora una volta, scendiamo in campo al fianco del settimanale "Famiglia Cristiana" perchè ha il coraggio di raccontare la verità della situazione politica italiana. Ci sono state critiche devastanti da parte del governo, ma noi condividiamo l'editoriale e per questo lo pubblichiamo anche qui, per dargli visibilità. Bisogna avere il coraggio di dire la verità e di far capire che certe persone non possono essere prese come modello di vita cristiana perchè ne rappresentano l'esatto contrario. Non è un giudizio nostro, ma una constatazione di fatto imprescindibile. Ecco l'editoriale che sarà in edicola nel numero di domani:

Berlusconi ha detto chiaro e tondo che nel cammino verso le elezioni anticipate – qualora il piano dei “cinque punti” non riceva rapidamente la fiducia del Parlamento – non si farà incantare da nessuno, tantomeno dai “formalismi costituzionali”. Così lo sappiamo dalla sua viva voce: in Italia comanda solo lui, grazie alla “sovranità popolare” che finora lo ha votato.




La Costituzione in realtà dice: «La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione». Berlusconi si ferma a metà della frase, il resto non gli interessa, è puro “formalismo”. Quanti italiani avranno saputo di queste parole? Fra quelli che le hanno apprese, quanti le avranno approvate, quanti le avranno criticate, a quanti non sono importate nulla, alle prese come sono con ben altri problemi? Forse una risposta verrà dalle prossime elezioni, se si faranno presto e comunque, come sostiene Umberto Bossi (con la Lega che spera di conseguire il primato nel Nord e, di conseguenza, il solo potere concreto che conta oggi in Italia). Ma più probabilmente non lo sapremo mai. La situazione politica italiana è assolutamente unica in tutte le attuali democrazie, in Paesi dove – almeno da Machiavelli in poi – la questione del potere, attraverso cento passaggi teorici e pratici, è stata trattata in modo che si arrivasse a sistemi bilanciati, in cui nessun potere può arrogarsi il diritto di fare quello che vuole, avendo per di più in mano la grande maggioranza dei mezzi di comunicazione.

Uno dei temi trattati in queste settimane dagli opinionisti è che cosa ci si aspetta dal mondo cattolico, invitato da Gian Enrico Rusconi su La Stampa a fare autocritica. Su che cosa, in particolare? La discesa in campo di Berlusconi ha avuto come risultato quello che nessun politico nel mezzo secolo precedente aveva mai sperato: di spaccare in due il voto cattolico (o, per meglio dire, il voto democristiano). Quale delle due metà deve fare “autocritica”: quella che ha scelto il Cavaliere, o quella che si è divisa fra il Centro e la Sinistra, piena di magoni sui temi “non negoziabili” sui quali la Chiesa insiste in questi anni? A proposito. Ivan Illich, famoso sacerdote, teologo e sociologo critico della modernità, distingueva fra la vie substantive (cioè quella che riassume il concetto di “vita” mettendo insieme, come è giusto, e come risponde all’etica cristiana, tutti i momenti di un’esistenza umana, dalla fase embrionale a quella della morte naturale) e ogni altro aspetto della vita personale o comunitaria, a cui un sistema sociale e politico deve provvedere.

Il berlusconismo sembra averne fatto una regola: se promette alla Chiesa di appassionarsi (soprattutto con i suoi atei-devoti) all’embrione e a tutto il resto, con la vita quotidiana degli altri non ha esitazioni: il “metodo Boffo” (chi dissente va distrutto) è fatto apposta.







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4 commenti: on "In campo con "Famiglia Cristiana""

Mikhael ha detto...

Tutto quello che sospettavamo di Berlusconi si è concretizzato.

L'Italia è un paese bloccato dove mangiano gli imprenditori, fortemente sostenuti da Berlusconi e dove il ceto medio, tra cui il sottoscritto, vive forti disagi. Per questo, persone come me, hanno tutto il diritto di esprimere il proprio parere negativo verso Berlusconi. In effetti il presidente del consiglio sembra prediligere le imprese e gli imprenditori anziché preoccuparsi dei problemi reali e seri del Paese.

Con Prodi l'Italia ha tirato la cinghia e chissà, magari dopo i sacrifici sarebbero arrivati i benefici. Con la destra i benefici sono ancora un lontano sogno.

La realtà è che i politici ci trattano come numeri, come soggetti su cui contare per arricchirsi. Quando ci sono le elezioni la loro economia dipende ad noi, dopo le elezioni siamo noi che dipendiamo da loro... Con l'unica differenza che noi li aiutiamo a mettersi qualche soldo in tasca, noi invece soldi in tasca non ne metteremo mai se le cose continueranno ad andare così. Infatti, durante le elezioni ti recapitano a casa la scheda elettorale e tutto l'occorrente per votare. Durante il periodo del mandato nessun politico, nessun partito ti manda uno straccio di documento in cui ti invitano a scegliere il futuro. Siamo completamente dimenticati a differenza del periodo delle votazioni.

La politica è buffa e Berlusconi l'ha resa ancor più buffa. E' inutile difendere questo individuo, è un uomo come tutti gli altri, non ha nulla di più e nulla di meno. Basta osannare un uomo, piuttosto l'Italia rivolga il cuore a Dio e smetta di osannare questi "caproni" che mangiano a sbafo e si fanno la guerra a discapito degli italiani.

Un caro saluto.

Angel ha detto...

E mi trovi d'accordissimo con te, sopratutto nel fatto che la politica si interessi a noi solo per le elezioni! La mia preoccupazione, non nascondo che è quella di vedere berlusconi preso come modello di vita cristiana, come molti sembrano suggerire. Abbiamo visto quello che ha fatto ed è un pericolo continuare a osannarlo e difenderlo: bisognerebbe invece avere il coraggio di dire che lui è l'esempio opposto di un vero cristiano: i modelli da seguire sono i santi e non i malati.
Un caro saluto a te!

Mikhael ha detto...

Ben detto! Non si può prendere esempio da chi fa i festini, divorzia e fa la comunione pur non potendola fare.

Berlusconi è la rappresentazione dell'ipocrisia. Diciamolo: Una persona seria si comporta in modo serio e fa cose concrete. Evidentemente Berlusconi non è così serio come vuol far sembrare: lui punta all'immagine, all'apparire come un eroe nazionale ma sappiamo benissimo, stando a tutto quello che è venuto fuori in tutti questi anni che rassomiglia ai sepolcri imbiancati di cui parlava Gesù. Inoltre un presidente che si definisce il miglior premier della storia la dice tutta... Chi lavora nell'umiltà compie buone opere, i superbi invece abbaiano, si pavoneggiano ma concretamente stringono un pugno di mosche, questo per quanto riguarda la situazione politica perché sappiamo bene che la vita privata di questi individui non è piena di problemi come la nostra.

Di una cosa ha fatto bene il governo Berlusconi: la decimazione della criminalità organizzata. Almeno in questo sta facendo bene.

Un caro saluto!

Mikhael ha detto...

Questo è poco ma sicuro. Dalle sue azioni abbiamo capito le sue intenzioni. Proprio vero, dai frutti si riconosce l'albero.

Noi cristiani siamo tagliati fuori dalla politica perché non potremmo permettere loro di riempire le loro pance e i loro portafogli. Per questo ci tengono alla larga. Ma questi uomini un giorno risponderanno davanti a Dio delle loro mancanze e per i loro inadempimenti.

E' interesse di tutti occuparsi di politica, in special modo dei buoni cristiani che vivono e pensano secondo Dio e quindi farebbero davvero grandi cose per il paese.

Preghiamo Gesù perché il prossimo premier sia un uomo giusto e veritiero che non metta al centro della politica sé stesso ma il bene comune. Preghiamo davvero per questo perché il nostro Paese ne ha fortemente bisogno.

Basta con questi pagliacci...

Un caro saluto e a presto!

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