Da: Radio Vaticana
Si apre domani a Grado, in provincia di Gorizia, il secondo Convegno delle Chiese del Triveneto, sul tema “Testimoni di Cristo, in ascolto”. L’evento, che vedrà riunite le 15 Diocesi di Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia, si concluderà domenica prossima con una Messa nella Basilica di Aquileia. Nel maggio dello scorso anno, Benedetto XVI, proprio da questa Basilica, incoraggiava le comunità cristiane del Nordest ad annunciare con entusiasmo il Vangelo nella società secolarizzata di oggi. Ce ne parlaSergio Centofanti:
Era il 7 maggio dell’anno scorso. Nella Basilica di Aquileia il Papa affida alle Chiese del Triveneto una “missione prioritaria”, testimoniare l’amore di Dio per l’uomo:
“Siete chiamati a farlo prima di tutto con le opere dell’amore e le scelte di vita in favore delle persone concrete, a partire da quelle più deboli, fragili, indifese, non autosufficienti, come i poveri, gli anziani, i malati, i disabili, quelle che san Paolo chiama le parti più deboli del corpo ecclesiale (cfr 1 Cor 12,15-27)”.
In un mondo dominato dal soggettivismo, Benedetto XVI invita ad un “annuncio esplicito del Vangelo, portato con delicata fierezza e con profonda gioia” nei vari ambiti della vita quotidiana:
“I cambiamenti culturali in atto vi chiedono di essere cristiani convinti, ‘pronti a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi’ (1 Pt 3,15), capaci di affrontare le nuove sfide culturali, in rispettoso confronto costruttivo e consapevole con tutti i soggetti che vivono in questa società”.
Il Papa indica lo stile cristiano del convivere nell’odierna società pluralista:
“Non rinnegate nulla del Vangelo in cui credete, ma state in mezzo agli altri uomini con simpatia, comunicando nel vostro stesso stile di vita quell’umanesimo che affonda le sue radici nel Cristianesimo, tesi a costruire insieme a tutti gli uomini di buona volontà una ‘città’ più umana, più giusta e solidale”.
Infine, raccomanda - anche alle Chiese del Triveneto - “l’impegno a suscitare una nuova generazione di uomini e donne capaci di assumersi responsabilità dirette nei vari ambiti del sociale, in modo particolare in quello politico”:
“Esso ha più che mai bisogno di vedere persone, soprattutto giovani, capaci di edificare una ‘vita buona’ a favore e al servizio di tutti. A questo impegno infatti non possono sottrarsi i cristiani, che sono certo pellegrini verso il Cielo, ma che già vivono quaggiù un anticipo di eternità”.
Capire la Santa Messa - Ultimo Appuntamento
10 anni fa
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