Tra gli applausi della folla festante che ha accompagnato costantemente con preghiere, canti e balli questo viaggio apostolico in Benin, il Papa ha lasciato il Paese non senza ricambiare il calore che ha contraddistinto questo pellegrinaggio di tre giorni:
“Mon voyage apostolique en terre africaine s’achève. …
Il mio viaggio apostolico in terra africana volge al termine. Sono riconoscente a Dio per questi giorni trascorsi con voi nella gioia e nella cordialità“.
Ho desiderato visitare di nuovo questo Continente – ha detto - per il quale ho una stima ed un affetto particolari, perché ho l’intima convinzione che è una terra di speranza. Ed è proprio l’esortazione alla speranza, alla conformazione al Salvatore e al rinnovato slancio al dialogo ecumenico ed interreligioso e alla missione che hanno scandito questo pellegrinaggio del Successore di Pietro:
“D’authentiques valeurs, capables d’instruire le monde, se trouvent ici …
Autentici valori, capaci di ammaestrare il mondo, si trovano qui e non chiedono che di sbocciare con l’aiuto di Dio e la determinazione degli Africani“.
E affidando a tutti i fedeli l’Esortazione apostolica post-sinodale Africae munus, ha precisato che “essa apre prospettive pastorali e che susciterà interessanti iniziative” tradotte in “azioni concrete” nella “vita quotidiana”. Il Papa ha affidato l’accompagnamento, per l’attuazione” del documento, al cardinale Gantin, definito “eminente figlio del Benin” e alla cui tomba ha reso omaggio a Ouidah.
“Durant cette visite, j’ai pu rencontrer diverses composantes de la société …
Durante questa visita, ho potuto incontrare diverse componenti della società del Benin, e membri della Chiesa. Questi numerosi incontri, così diversi nella loro natura, testimoniano la possibilità di una coesistenza armoniosa in seno alla Nazione, e tra la Chiesa e lo Stato”.
“La buona volontà e il rispetto reciproco – ha aggiunto - aiutano non solamente il dialogo, ma sono essenziali per costruire l’unità tra le persone, le etnie e i popoli”:
“Vivre ensemble en frères, malgré de légitimes différences, ...
Vivere insieme da fratelli, nonostante le legittime differenze, non è un’utopia“.
Poi ha esortato l’Africa “ad indicare al resto del mondo la strada da prendere per vivere una fraternità autentica nella giustizia fondandosi sulla grandezza della famiglia e del lavoro”:
“Puissent les Africains vivre réconciliés dans la paix et la justice! ...
Possano gli Africani vivere riconciliati nella pace e nella giustizia! Ecco l’augurio che formulo con fiducia e speranza prima di lasciare il Benin e il Continente africano”.
Quindi prima della benedizione in lingua fon l’incoraggiamento per l’intero Continente a essere sempre di più sale della terra e luce del mondo.
“ACƐ MAWU TƆN NI KƆN DO BENIN TO Ɔ BI JI
Dio benedica il Benin!“.
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