giovedì 28 ottobre 2010

Emergenza colera: il lavoro di Save the Children

In questi giorni stiamo assistendo ad un dramma umanitario nel Sud-Est asiatico, ci sono ancora effetti devastanti che si sono sviluppati a seguito di un'altra tragedia e cioè il terremoto di Haiti di qualche mese fa. Ora l'emergenza più grossa è rappresentata dal colera che si sta diffondendo tra la popolazione del dopo sisma. La Vigna del Signore ha sempre sostenuto (e continuerà a farlo) Save the Children: e anche questa volta è proprio questa benefica organizzazione che si sta muovendo per aiutare la popolazione haitiana, in un clima molto difficile. Quanto segue è un articolo di Save The Children che spiega nei dettagli il lavoro svolto ad Haiti in questi giorni:

Save the Children è impegnata a contrastare la diffusione del colera ad Haiti che ha finora causato la morte di 254 persone e 3.015 contagi.

Il team medico dell’organizzazione internazionale, che dal 1919 lotta per i diritti dell’infanzia, sta incrementando gli stock di sali reidratanti all’interno delle sue cliniche mobili e sta intensificando le azioni di educazione a una corretta igiene nei campi, insegnando soprattutto ai bambini come lavarsi adeguatamente le mani. Inoltre gli operatori di Save the Children stanno intervenendo a protezione dei neonati, con specialisti nell’allattamento materno che aiutano le mamme ad allattare naturalmente i bambini piuttosto che nutrire i neonati con latte in polvere che va miscelato con acqua.

“Le condizioni in molti dei campi sono ancora difficili, con centinaia di famiglie che vivono a strettissimo contatto le une con le altre e circondate di spazzatura”, commenta Lisa Laumann, Direttore dei Programmi di Save the Children ad Haiti. In alcuni dei campi i bambini e le rispettive famiglie non hanno neanche la possibilità di raggiungere i serbatoi d’acqua messi a disposizione dalle agenzie umanitarie”.

 “Inoltre i bambini si divertono a giocare e, adesso che siamo nella stagione delle piogge, amano saltare nelle pozzanghere o larvarcisi le mani. Giochi innocenti che però possono diventare letali se il colera si dovesse diffondre in città. I bambini sono più a rischio degli adulti di contrarlo, perché posseggono meno liquidi e anche perché alcuni di essi sono anche malnutriti”.
 

“E’ fondamentale accelerare la nostra risposta”, conclude Lisa Laumann, “soprattutto sensibilizzando e mettendo al corrente le madri, che sono coloro che solitamente preparano da mangiare e si occupano dell’igiene dei bambini, sui possibili pericoli. La sorveglianza e la prevenzione sono fondamentali per arrestare la diffusione della malattia che al momento è presente ad appena 70 chilometri da Port au Prince”.

Save the Children con oltre 800 operatori è al lavoro in favore della popolazione colpita dal terremoto, dalle ore immediatamente successive al sisma, con programmi di salute e igiene, nutrizione, protezione, microcredito e ricostruzione, a Port au Prince, Jacmel e Leogane.

Finora ha aiutato e sostenuto circa 682.000 persone di cui più della metà bambini.



Se potete, donate quanto potete a favore di Save the Children per aiutarli a portare un aiuto concreto in questi territori così devastati dalle calamità, dalle malattie e dalla morte. Il nostro poco, può essere il loro molto: rinunciamo ad una cosa superflua e destiniamo il ricavato a favore di chi fa di tutto per appianare le piaghe di questo mondo, come il colera haitiano.  Per scoprire come donare, vai sul sito ufficiale di Save the Children: http://www.savethechildren.it/IT/HomePage
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