lunedì 29 novembre 2010

L'immigrato è un essere umano (?)

Il titolo può sembrare controverso, soprattutto per il punto interrogativo. Ma quel punto interrogativo ha un senso profondo, importante poiché spiega l'attuale condizione del clandestino.
Oggi è stata pubblicata una notizia al quanto scioccante relativa al fatto che un medico è stato denunciato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, solo per aver prestato soccorso ad un immigrato clandestino. Questa notizia gela il sangue poiché è assurdo pensare che la condizione di clandestinità sia un ostacolo per il diritto alla salute. Ed è grave pensare che un clandestino non debba esser curato poiché non paga le tasse: io penso che stiamo perdendo di vista il fatto che il clandestino non è un animale o un mostro leggendario, ma è soltanto un uomo disperato. Gesù ci ha chiamati all'accoglienza e pensare che un uomo non debba essere accolto o aiutato solo perchè uno Stato non lo riconosca come cittadino è qualcosa di aberrante così come è aberrante l'attuale legge sull'immigrazione, la quale comporta, quasi inevitabilmente, la caduta nello stato di clandestinità, poiché le condizioni per l'accesso al permesso di soggiorno sono un miraggio.

Un giorno, fui portato a riflettere, da un uomo il quale disse che, oggigiorno, Gesù non sarebbe potuto nemmeno venire in mezzo a noi, poiché ebreo! Nella semplicità e nell'assurdità di un simile concetto, si nascondeva una semplice realtà: se davvero Gesù fosse nato oggi, non sarebbe potuto venire da noi perchè lo avrebbero arrestato. E perchè l'avrebbero arrestato? Perchè clandestino impossibilitato a richiedere un permesso di soggiorno. Vi immaginate, per esempio, San Pietro e Paolo, richiedere la carta di soggiorno per poter evangelizzare a Roma?
A parte, l'assurdità di questi concetti, ciò che viene all'attenzione è il chiaro cambiamento di visione dell'uomo: infatti, non si guarda più al fatto che si è criminali o meno, ma si guarda alla condizione soggettiva di clandestino. In sostanza, basta che un uomo non possegga la documentazione richiesta per esser bollato come criminale e quindi indegno persino di ricevere cure mediche.
Tutto questo, ripeto, è aberrante considerato anche il fatto che tale notizia non abbia trovato spazio nei mass media. C'è una politica di criminalizzazione dell'immigrato che tende a renderlo capro espiatorio dei nostri mali: questa politica è fortemente anticristiana poiché si dimentica il valore fondamentale della persona umana e tratta il soggetto, in maniera assurdamente preventiva, come un potenziale criminale o disturbatore o agitatore della vita del Paese. E quanto mi ferisce maggiormente è che gli uomini che perseguono tale politica, vanno fieri delle loro radici cristiani, dimenticandosi gli insegnamenti profondi di Gesù che chiamano all'amore, alla tolleranza, al rispetto e alla condivisione. Fintantoché continueremo a vivere pensando di conservare il nostro pezzo di patrimonio, allora non capiremo mai il valore del cristianesimo e potremo professarci cristiani solo a parole perchè il cuore è lontano anni luce da Cristo.

La Chiesa la strada l'ha anche tracciata, ma si fa finta di non ascoltare e di non comprendere. Purtroppo, quando si diffonde la paura creata a regola d'arte, diventa difficile capire che un uomo non è criminale solo perchè un suo connazionale o un suo simile (inteso come clandestino) lo è; perchè altrimenti noi italiani saremmo tutti mafiosi e assassini... Allora, in cuor vostro, quel punto interrogativo iniziale è una provocazione, oppure una triste realtà dei giorni nostri? A voi l'ardua sentenza.

Angel
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