A Sua Eminenza Reverendissima
il Sig. Card. RENATO RAFFAELE MARTINO
Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace
CITTÀ DEL VATICANO
PRESENTAZIONE
Sono lieto di presentare il documento Compendio della dottrina sociale della Chiesa, elaborato, secondo l'incarico ricevuto dal Santo Padre Giovanni Paolo II, per esporre in maniera sintetica, ma esauriente, l'insegnamento sociale della Chiesa.
Trasformare la realtà sociale con la forza del Vangelo, testimoniata da donne e uomini fedeli a Gesù Cristo, è sempre stata una sfida e lo è ancora, all'inizio del terzo millennio dell'era cristiana. L'annuncio di Gesù Cristo, « buona novella » di salvezza, d'amore, di giustizia e di pace, non trova facilmente accoglienza nel mondo di oggi, ancora devastato da guerre, miseria e ingiustizie; proprio per questo l'uomo del nostro tempo ha più che mai bisogno del Vangelo: della fede che salva, della speranza che illumina, della carità che ama.
La Chiesa, esperta in umanità, in un'attesa fiduciosa e al tempo stesso operosa, continua a guardare verso i « nuovi cieli » e la « terra nuova » (2 Pt 3,13), e a indicarli a ciascun uomo, per aiutarlo a vivere la sua vita nella dimensione del senso autentico. « Gloria Dei vivens homo »: l'uomo che vive in pienezza la sua dignità rende gloria a Dio, che gliel'ha donata.
La lettura di queste pagine è proposta anzitutto per sostenere e spronare l'azione dei cristiani in campo sociale, specialmente dei fedeli laici, dei quali questo ambito è proprio; tutta la loro vita deve qualificarsi come una feconda opera evangelizzatrice. Ciascun credente deve imparare prima di tutto ad obbedire al Signore con la fortezza della fede, sull'esempio di San Pietro: « Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti » (Lc 5,5). Ogni lettore di « buona volontà » potrà conoscere i motivi che spingono la Chiesa a intervenire con una dottrina in campo sociale, a prima vista non di sua competenza, e le ragioni per un incontro, un dialogo, una collaborazione per servire il bene comune.
Il mio predecessore, il compianto e venerato cardinale François-Xavier Nguyên Van Thuân, guidò sapientemente, con costanza e lungimiranza, la complessa fase preparatoria di questo documento; la malattia gli impedì di concluderla con la pubblicazione. Quest'opera a me affidata, e ora consegnata ai lettori, porta dunque il sigillo di un grande testimone della Croce, forte nella fede negli anni bui e terribili del Viêt Nam. Egli saprà accogliere la nostra gratitudine per tutto il suo prezioso lavoro, profuso con amore e dedizione, e benedire tutti coloro che si soffermeranno a riflettere su queste pagine.
Invoco l'intercessione di San Giuseppe, Custode del Redentore e Sposo della Beata Vergine Maria, Patrono della Chiesa universale e del lavoro, affinché questo testo possa dare copiosi frutti nella vita sociale come strumento di annuncio evangelico, di giustizia e di pace.
Città del Vaticano, 2 aprile 2004, Memoria di San Francesco da Paola.
Renato Raffaele Card. Martino
Presidente
+ Giampaolo Crepaldi
Segretario
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SEGRETERIA DI STATO
dal Vaticano, 29 Giugno 2004
N. 559.332
Signor Cardinale,
Nel corso della sua storia, e in particolare negli ultimi cento anni, la Chiesa non ha mai rinunciato — secondo le parole del Papa Leone XIII — a dire la « parola che le spetta » sulle questioni della vita sociale. Continuando ad elaborare e ad aggiornare la ricca eredità della Dottrina Sociale cattolica, il Papa Giovanni Paolo II ha pubblicato, per parte sua, tre grandi Encicliche — Laborem exercens, Sollicitudo rei socialis e Centesimus annus —, che costituiscono tappe fondamentali del pensiero cattolico sull'argomento. Per parte loro, numerosi Vescovi, in ogni parte del mondo, hanno contribuito in questi ultimi tempi ad approfondire la dottrina sociale della Chiesa. Altrettanto hanno fatto numerosi studiosi, in ogni Continente.
1. Era quindi auspicabile che si provvedesse a redigere un compendio di tutta la materia, presentando in modo sistematico i capisaldi della dottrina sociale cattolica. Di ciò si è fatto lodevolmente carico il Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, dedicando all'iniziativa un intenso lavoro nel corso degli ultimi anni.
Sono perciò lieto della pubblicazione del volume Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, condividendo con Lei la gioia di offrirlo ai credenti e a tutti gli uomini di buona volontà, come alimento di crescita umana e spirituale, personale e comunitaria.
2. L'opera mostra come la dottrina sociale cattolica abbia anche valore di strumento di evangelizzazione (cfr. Centesimus annus, 54), perché pone in relazione la persona umana e la società con la luce del Vangelo. I principi della dottrina sociale della Chiesa, che poggiano sulla legge naturale, si vedono poi confermati ed avvalorati, nella fede della Chiesa, dal Vangelo di Cristo.
In questa luce, l'uomo è invitato innanzi tutto a scoprirsi quale essere trascendente, in ogni dimensione della vita, compresa quella legata ai contesti sociali, economici e politici. La fede porta a pienezza il significato della famiglia che, fondata sul matrimonio tra un uomo ed una donna, costituisce la prima e vitale cellula della società; essa inoltre illumina la dignità del lavoro che, in quanto attività dell'uomo destinata alla sua realizzazione, ha la priorità sul capitale e costituisce titolo di partecipazione ai frutti che ne derivano.
3. Nel presente testo emerge poi l'importanza dei valori morali, fondati sulla legge naturale scritta nella coscienza di ogni essere umano, che è perciò tenuto a riconoscerla e a rispettarla. L'umanità chiede oggi maggiore giustizia nell'affrontare il vasto fenomeno della globalizzazione; sente viva la preoccupazione per l'ecologia e per una corretta gestione degli affari pubblici; avverte la necessità di salvaguardare la coscienza nazionale, senza perdere però di vista la via del diritto e la consapevolezza dell'unità della famiglia umana. Il mondo del lavoro, profondamente modificato dalle moderne conquiste tecnologiche, conosce straordinari livelli di qualità, ma deve purtroppo registrare anche inedite forme di precarietà, di sfruttamento e persino di schiavitù, all'interno delle stesse società cosiddette opulente. In diverse aree del pianeta il livello del benessere continua a crescere, ma aumenta minacciosamente il numero dei nuovi poveri e si allarga, per varie ragioni, il divario fra Paesi meno sviluppati e Paesi ricchi. Il libero mercato, processo economico con lati positivi, manifesta tuttavia i suoi limiti. D'altra parte, l'amore preferenziale per i poveri rappresenta una scelta fondamentale della Chiesa, ed essa la propone a tutti gli uomini di buona volontà.
Appare così come la Chiesa non possa cessare di far sentire la propria voce sulle res novae, tipiche dell'epoca moderna, perché ad essa spetta di invitare tutti a prodigarsi affinché si affermi sempre più una civiltà autentica protesa verso la ricerca di uno sviluppo umano integrale e solidale.
4. Le attuali questioni culturali e sociali coinvolgono soprattutto i fedeli laici, chiamati, come ricorda il Concilio Ecumenico Vaticano II, a trattare le cose temporali ordinandole secondo Dio (cfr. Lumen gentium, 31). Ben si comprende, quindi, la fondamentale importanza della formazione dei laici, affinché con la santità della loro vita e la forza della loro testimonianza, contribuiscano al progresso dell'umanità. Questo documento intende aiutarli nella loro quotidiana missione.
È interessante poi notare come numerosi elementi qui raccolti appaiano condivisi dalle altre Chiese e Comunità ecclesiali, nonché da altre Religioni. Il testo è stato elaborato in modo da essere fruibile non soltanto ad intra, ossia tra i cattolici, ma anche ad extra. Infatti, i fratelli accomunati a noi dallo stesso Battesimo, i seguaci di altre Religioni e tutti gli uomini di buona volontà ne possono trarre fecondi spunti di riflessione e un impulso comune per lo sviluppo integrale di ogni uomo e di tutto l'uomo.
5. Il Santo Padre, mentre auspica che il presente documento aiuti l'umanità nella ricerca operosa del bene comune, invoca le benedizioni di Dio su quanti si soffermeranno a riflettere sugli insegnamenti di tale pubblicazione. Nel formulare anche il mio personale augurio per il successo di quest'opera, mi congratulo con Vostra Eminenza e con i Collaboratori del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace per l'importante lavoro svolto, mentre con sensi di ben distinto ossequio mi è gradito confermarmi
Suo dev.mo nel Signore
Angelo Card. Sodano
Segretario di Stato
Segretario di Stato
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