lunedì 22 novembre 2010

Io non ci sto

Da sempre il cattolico ha suscitato sdegno nelle persone "laiche" soprattutto quando veniva accostato al mondo della politica. Abbiamo avuto anni in cui il cristiano ha dominato la scena politica nazionale, attraverso uomini di grande moralità come De Gasperi, capaci di far ripartire il motore Italia dopo la crisi del dopoguerra. Eppure, anche allora, il cattolico e la politica sembravano un connubio fuori luogo, in uno Stato che si era proclamato laico attraverso la Costituzione Repubblicana del 1948.
Oggi, non abbiamo degni rappresentanti né al Parlamento né al Governo: gli interessi personalistici hanno preso il sopravvento sulla politica del benessere collettivo e questo ha macchiato anche chi si definiva cristiano cattolico, forse con l'intento di accaparrarsi i voti dei milioni di cattolici in Italia.
E' da un pò di tempo ormai che ascoltiamo alcuni proclami della Santa Sede, delle esortazioni affinché nasca una classe politica cattolica e subito ho letto e sentito molte critiche, relative al fatto che la Chiesa dovrebbe pensare al Suo Magistero piuttosto che alla politica. Beh, io non ci sto in questo: perchè non può nascere un partito cattolico che sia realmente capace di perseguire il bene collettivo? Abbiamo partiti che rappresentano porzioni di territorio come la Lega Nord e non possiamo avere un partito che si occupi del raggiungimento di scopi cristiani, comuni a tutti gli uomini di buona volontà?

Oggi ci troviamo tra due fuochi: una parte politica che si proclama vicina ai valori cattolici, ma che persegue scopi completamente diversi e ad personas e poi abbiamo una parte politica che persegue scopi in parte giusti, ma che nei fatti soffre la Chiesa e i suoi valori. In questo bipolarismo ormai sdentato, ci sarebbe bisogno di una classe politica che si presenti alla Nazione come un insieme di uomini di buona volontà avente l'unico scopo di salvaguardare gli interessi dell'Italia e di perseguire politiche che vadano a vantaggio del cittadino, indipendentemente dalla sua classe sociale e indipendentemente da compromessi di natura clientelare. Oggi la politica è una vergogna che si manifesta sotto la luce del Sole: il compromesso morale sembra inevitabile e allo stesso modo, la ricerca dei voti si trasforma in qualcosa di peggio di un compromesso, perchè si tratta di ricattare moralmente i cittadini, attraverso vane promesse di lavoro o favori personali o parole vuote, illusorie. Una politica che agisca sul territorio con il presupposto del voto-scambio è una politica fallita che andrebbe combattuta e denunciata. Noi cittadini, noi uomini di buona volontà vogliamo una politica che sappia perseguire lo scopo comune al di là dei voti, al di là degli accordi personali, al di là della logica "tu dai qualcosa a me, io do qualcosa a te". Noi vogliamo una politica che torni alle radici, che sappia ricostruire un rapporto di fiducia con tutti i cittadini ormai sfiduciati e privi di ogni speranza perchè abbandonati. Noi vogliamo che ci sia una politica silenziosa, che sappia agire concretamente, senza proclami, senza sfilate, senza azioni propagandistiche come le recenti passerelle in terra abruzzese e napoletana. La politica deve essere strumento di risposta e non strumento di punto di domanda: basta chiacchiere e passiamo ai fatti concreti perchè mentre si gioca al gioco, ormai famoso, del cerino, c'è gente che perde il lavoro, che paga le tasse in maniera spropositata, che vede i propri diritti quotidianamente calpestati, che vede la giustizia sempre più sbilanciata a favore dei ricchi potentati, che si mette in coda alla Caritas per ottenere il pane quotidiano. Basta pensare che la politica debba per forza di cose esser divisa in maggioranza e opposizione, divise da un muro invalicabile: buttiamolo giù questo muro e se ci sono proposte buone e concrete, allora che si realizzino perchè la politica non è un asilo di bambini, ma un posto dove discutere insieme il bene del Paese.
E' forse un'utopia pensare alla politica come strumento di bene collettivo? E' utopico pensare che i governanti siano vicini ai governati? E' utopico pensare che un Presidente del Consiglio conduca una vita irreprensibile, facendo seguire i fatti alle parole? Oppure dobbiamo arrenderci al circo mediatico, alla battaglia navale tra bambini, alla monnezza non solo nelle strade, ma anche nelle stanze private?
E' tempo che la coscienza si risvegli e non si arrenda al così fan tutti, ma lotti pensando al bene comune e al fatto che se si vuole, si può cambiare anche questo sistema ormai marcio e depredato da affaristi, mafiosi e lobbysti di ogni genere. Sarebbe ora di riprendersi in mano il futuro del nostro Paese in modo da creare un futuro che non sia sotto i ponti, ma che sia capace di dare indietro ciò che ha preso, assorbito indipendentemente e abbondantemente in tutti questi anni.
Ecco perchè speriamo che si crei una convergenza tra noi cristiani, in modo che si possa presentare l'occasione per un impegno serio, costante, aderente all'esortazione del Papa e del cardinal Angelo Bagnasco, con l'obiettivo ambizioso di poter contribuire al cambiamento, alla rivoluzione pacifica di cui l'Italia ha un bisogno impellente!
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1 commenti: on "Io non ci sto"

Anonymous ha detto...

I valori di cui lei parla sono universali, in uno stato laico non può esistere un partito di "cattolici".
Lei sostiene di non votare la sinistra anche se persegue gli stessi principi di eguaglianza e politiche a vantaggio del cittadino, perchè troppo anticlericale?
Posso farle una domanda?
Lei si stente più cittadino italiano o cattolico?
Queste due appartenenze - dal momento che in Italia l'appartenenza ad una religione è libera - non dovrebbero creare contrasti, tranne nel caso in cui lo stato vieti di appartenere alla religione cattolica.
Quando il papa o il cardinal Bagnasco si presenteranno alle elezioni potrete anche votarli, per il momento sono esponenti di uno stato estero e di "una religione" che gioca con la nostra politica SOLO per mantenere i privilegi di una CASTA, per cui, per il vaticano ed il card. bagnasco destra o sinistra pari sono se si inginocchiano alle loro richieste (8x1000, esenzione ICI, finanziamenti etc) e mi indigno nel non sentire ALTA la voce dei cattolici nel denunciare l’orrore morale in cui questa politica ci ha condotto anzi qualche esponente (Mons Fisichella) è riuscito varie volte a giustificare tali comportamenti.
Franca

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