Da: Radio Vaticana
Il vescovo “non è un uomo solo”, ha ricordato il Papa ai presuli di recente nomina, ricevuti stamane nel Cortile del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo. Presenti all’incontro vescovi di rito latino e orientale accompagnati dai cardinali Marc Ouellet e Leonardo Sandri, prefetti rispettivamente delle Congregazioni per i Vescovi e per le Chiese Orientali. Il servizio di Roberta Gisotti.
Ha raccomandato anzitutto Benedetto XVI ai vescovi novelli “la fraternità episcopale” vissuta nell’agire quotidiano per “operare sempre in comunione con il Papa” e i “confratelli”, coltivando l’amicizia tra loro ed i propri sacerdoti. Un saluto particolare Benedetto XVI ha rivolto alla Chiese del Medio Oriente che “sono nella sofferenza”. Ha poi sollecitato i vescovi ad accogliere i “carismi che lo Spirito suscita per l’edificazione della Chiesa”, ponendo la loro Ordinazione “a servizio del sacerdozio comune dei fedeli, della loro crescita spirituale e della loro santità”. Fedeli che in forza del Battesimo partecipano al sacerdozio di Cristo:
“Per questa ragione, i Vescovi hanno il compito di vigilare e operare affinché i battezzati possano crescere nella grazia e secondo i carismi che lo Spirito Santo suscita nei loro cuori e nelle comunità”.
E, quale segno di “fecondità della ricchezza dei carismi nella Chiesa” e dell’unità ecclesiale "di tutti i fedeli riuniti intorno al Papa”, Benedetto XVI ha citato la recente Giornata mondiale della Gioventù di Madrid:
“Una vitalità che rafforza l’opera di evangelizzazione e la presenza della Chiesa nel mondo”.
Da qui l’invito ai presuli:
“Accogliete dunque i carismi con gratitudine per la santificazione della Chiesa e la vitalità dell’apostolato!”
Spetta inoltre al vescovo discernere e giudicare sulla genuinità dei carismi e il loro esercizio:
“Per questo deve essere sempre chiaro che nessun carisma dispensa dal riferimento e dalla sottomissione ai Pastori della Chiesa”.
Infine il richiamo alla preghiera, nutrita dalla Parola di Dio, dallo studio personale, dal raccoglimento e dal giusto riposo per “condurre tutti all’unità della fede e dell’amore”:
“Con la santità della vostra vita e la carità pastorale sarete di esempio e di aiuto ai sacerdoti, vostri primi ed indispensabili collaboratori”.
“…perché nella coralità della comunione – ha concluso Benedetto XVI - la Chiesa renda testimonianza a Gesù Cristo, affinché il mondo creda”.
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10 anni fa
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