domenica 4 settembre 2011

“Rinnovare la fede nell’Eucaristia"

Oggi si apre ad Ancona il XXV Congresso Eucaristico Nazionale e non potevamo tralasciare un simile evento: per questo motivo, avendo deciso di seguire con attenzione i lavori, pubblichiamo l'omelia d'apertura del Card. Giovanni Battista Re il cui intervento è stato anticipato dal saluto di mons. Menichelli il quale ha evidenziato di portare nel cuore alcune consapevolezze e speranze per il Congresso: “Rinnovare la fede nell’Eucaristia, rimotivare la missione della Chiesa italiana, raccontare con letizia e coraggio l’amore per Cristo Signore, percorrere la via della santità che nell’Eucaristia trae alimento e ragione, leggere l’Eucaristia come un convivere sociale dove la giustizia e la fraterna solidarietà hanno cittadinanza senza paura alcuna” (congressoeucaristico.it).
Ecco il testo integrale dell'omelia del Cardinal Re che ha ricordato l'importanza vitale dell'Eucaristia:


Card. Giovanni Battista Re

Omelia per l’apertura del Congresso Eucaristico

Ancona, 4 settembre 2011


Questo luogo emblematico del lavoro di Ancona, a specchio sull’azzurro mare Adriatico, diventa oggi un cenacolo aperto nel cuore della città, avendo come orizzonte l’intera Italia.
Venuti ad Ancona da ogni diocesi italiana con significative rappresentanze, siamo qui stretti intorno a Cristo Gesù,come gli Apostoli nel cenacolo l’ultima sera della sua vita mortale. E’ qui con noi Cristo,il Quale —come ci ha ricordato qualche istante fa la pagina del Vangelo —ci ha assicurato:" dove sono due o tre riuniti nel mio nome,li sono io in mezzo a loro" (Mt. 1 8,20).
In questa solenne celebrazione di inizio del 25° Congresso Eucaristico Nazionale,vogliamo stringerci attorno a Cristo che solo ha parole di vita eterna; attorno a Lui che dopo aver amato i suoi che erano nel mondo,li ha amati fino alla fine (cfr.Gv.13,2), istituendo l’Eucaristia. Egli ripete oggi a noi il comando,lasciato come testamento:"Fate questo in memoria di me" (Lc 22,19)
Si unisce a noi il Santo Padre Benedetto XVI, che domenica prossima sarà qui a concludere il Congresso Eucaristico.
Da lui inviato a rappresentarlo in questi giorni della sua attesa,saluto cordialmente il Pastore di questa Arcidiocesi,l’Arcivescovo Mons. Edoardo Menichelli; saluto il Cardinal Bagnasco,Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, Mons. Caprioli, Presidente della Commissione Episcopale per i Congressi Eucaristici;saluto tutti i Cardinali e Vescovi presenti. Rivolgo un pensiero affettuoso ai Sacerdoti,Religiosi,Religiose; saluto con intensità di sentimenti tutti i fedeli laici e le loro famiglie.
Porgo un deferente e cordiale saluto alle Autorità civili presenti: Prefetto, Presidente della Regione Marche,Presidente della Provincia,Sindaco di Ancona ed i numerosi Sindaci delle Marche.
Questo Congresso vuole essere un momento di adorante preghiera e di riflessione per celebrare il grande dono della presenza reale di Cristo sotto i veli del pane e del vino. In questi giorni siamo chiamati a porci di fronte al mistero dell’amore di Dio,per ravvivare la nostra fede e per proclamare la nostra decisione di rimanere fedeli a Cristo: “Signore,da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna".

L’istituzione dell’Eucaristia si spiega solo perché Cristo ci ha amati. E’ per amore di noi,uomini e donne,che Cristo ha voluto farsi pane per la nostra fame.

Noi pensiamo con nostalgia alla fortuna che avevano Adamo ed Eva,prima del peccato,là nel paradiso terrestre,quando ogni giorno,all’ora del vespro Dio scendeva a conversare con loro e questo amichevole colloquio era per i nostri Progenitori sorgente di intima gioia e di soave conforto.

Ebbene,mediante il Sacramento dell’Eucaristia Dio è sempre con noi: abita in mezzo a noi. La fede ci assicura che Cristo,mediante i segni del pane e del vino,è realmente con noi in corpo,sangue, anima e divinità. Non è questa affermazione vuota; non è suggestione; non è fantasia: è realtà. Si,una realtà misteriosa, cioè di ordine diverso da quello della conoscenza derivata dall’esperienza dei sensi,ma è realtà garantita dalla parola di Dio. E’ una realtà che è raggiungibile soltanto mediante la fede.

Per chi non crede,l’Eucaristia è un rito incomprensibile. Per chi crede,l’Eucaristia è realtà certissima e dolcissima: è Dio con noi, In altre parole,è Dio che si dona a noi, consentendoci di entrare in comunione con Lui.
La Chiesa ha sempre considerato l’Eucaristia come il dono più prezioso di cui è stata arricchita. Il mistero eucaristico è la massima espressione del dono che Cristo fa a noi di se stesso e della sua opera di salvezza.
Parlando dell’Eucaristia,il Concilio Vaticano Il afferma che essa è"il centro e il vertice dell’azione della Chiesa" ( Decreto Ad Gentes,9); "la fonte e il culmine di tutta la vita cristiana"( Lumen gentium,1 1).
Usando i termini fonte e culmine, centro e vertice,il Concilio ha voluto dire che,nella vita e nella missione della Chiesa,tutto viene dall’Eucaristia e tutto porta all’Eucaristia. La Chiesa vive dell’Eucaristia.
L’Eucaristia è il cuore della vita della Chiesa e della vita cristiana, e la sorgente da cui promana la sua forza.
Di fronte alla crisi di fede in Dio che il mondo sta attraversando,1’Eucaristia rappresenta un punto nodale,capace di dare risposta alle aspirazioni profonde del cuore umano e alle grandi sfide presenti nella società odierna. L’Eucaristia infatti contiene il nucleo essenziale della risposta cristiana a quanti nel nostro tempo, affascinati dalle capacità creative e dalle mirabili conquiste dell’intelligenza umana, tendono a dimenticare il Creatore e ad illudersi di avere nelle proprie mani anche il proprio destino.
Non riescono però ad annullare un’insopprimibile aspirazione all’infinito che è radicata nel loro cuore.
L’Eucaristia non è una cosa. E’ una persona viva: è Cristo stesso che si fa nostro nutrimento spirituale e che si fa compagno di viaggio nel cammino della nostra vita,indicandoci la strada e trasmettendoci luce,forza,energia e conforto.
In questo mondo disorientato e alla ricerca di ragioni di vita e di speranza, anche noi siamo chiamati a reagire alle difficoltà del nostro momento storico ed alla presente complessa situazione con le parole dell’Apost0lo Pietro:"Signore,da chi andremo? Tu hai parole di vita etema".
Questo Congresso Eucaristico invita tutti ad aprirsi al mistero di Dio,uscendo da un atteggiamento di autosufficienza ed accettando il dono che Dio ci fa in Cristo,vivente nell’Eucaristia. Cristo dona se stesso come pane per la nostra fame,che non è soltanto fame di cibo,ma anche fame di verità,di amore,di libertà,di solidarietà e di giustizia e che,lo si avverta o no, è anche fame di Dio.

Questo Congresso è un pressante richiamo ad avvicinarci a Cristo e da Lui e con Lui imparare e sperimentare che cosa significa essere cristiani. E’ un appello a tutti i cristiani a non avere paura a manifestare — come esortava il Beato Giovanni Paolo II — la propria fede in Dio e a "portare a fronte alta i segni della fede" (Lettera per l’Anno dell’Eucaristia,n.26),affrontando a viso aperto una cultura che vuole imporre modelli di vita senza Dio. L’Eucaristia è il grande motore della vita cristiana. Essa è incoraggiamento a rifare il tessuto cristiano della q società e ad educare alla “vita buona del Vangelo"; essa è punto di partenza per la auspicata nuova evangelizzazione,capace di innervare di contenuti evangelici lo stile dei comportamenti,la cultura che ci circonda e l’intera vita. C’è grande bisogno di una nuova edificazione della famiglia e della società sulla roccia della fede in Dio.

Il Congresso eucaristico è occasione per trovare in Cristo la forza che l cambia la vita e la società. Cristo — come diceva S. Ambrogio — è tutto per noi: omnia nobis Christus. Egli è la via,la verità e la vita .Noi abbiamo bisogno di Lui, perché solo Lui illumina il mistero della nostra esistenza e le dona il vero significato. Senza Cristo non c’è luce,non c’è speranza,non c’è amore,non c’è futuro. Solo Lui ha parole di vita eterna.
L’incontro con Cristo nell’Eucaristia non si esaurisce nel nostro intimo, ma ci spinge alla testimonianza e alla solidarietà con gli altri. Mentre infatti ci unisce a Cristo, l’Eucaristia ci apre agli altri. Essa è stata sempre una grande scuola di attenzione agli altri,di amore fraterno,di l solidarietà e di giustizia per rinnovare il mondo in Cristo,nostro Redentore. Attorno al mistero eucaristico si è sempre sviluppato il servizio della carità verso il prossimo. Dall’Eucaristia è sgorgato nei secoli un immenso fiume di carità e di opere sociali.
Anche per la società di oggi,segnata da tanto egoismo,da A speculazioni sfrenate, da tensioni e contrasti, da violenze, l’Eucaristia è richiamo all’apertura verso gli altri,al saper amare,al saper perdonare; è invito alla solidarietà e all’impegno per i poveri,per i sofferenti,per i piccoli,per gli emarginati. L’Eucaristia è luce per riconoscere il volto di Cristo nel volto dei fratelli. Riconoscere Cristo nell’ostia santa infatti porta a saperlo vedere anche nei fratelli ed apre il nostro cuore a venire incontro ad ogni povertà. L’Eucaristia è luce anche per il servizio al bene comune e per il contributo che i cristiani devono apportare alla vita sociale e politica,che oggi ha bisogno più che mai di un colpo d’ala,che porti ad un reale rinnovamento nell’onestà,nella rettitudine morale,nella giustizia e nella solidarietà.

Mentre preghiamo Cristo,unico nostro Salvatore, ieri,oggi e sempre, di farci capire che cosa Egli vuole dalle varie comunità della Chiesa italiana, sgorga spontaneo l’augurio che questo Congresso aiuti a ripartire da Cristo,attingendo dall’Eucaristia la forza spirituale per fare fronte alle sfide che il nostro tempo reca con sé ed a impegnarci a vincere il male con il bene, derivando dal mistero eucaristico i criteri del nostro operare e le vie sulle quali camminare.

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