Eccoci tornati al punto della settimana. Una settimana che è stata contraddistinta dagli ultimi botti (è il caso di dire botte) della campagna elettorale che ha mostrato, se ce ne fosse stato ancora bisogno, la deriva della nostra classe dirigente. E' sconsolante vedere i politici infangarsi vicendevolmente solo per vincere denigrando il proprio oppositore: tutto questo non ha nulla a che vedere con lo spirito democratico che dovrebbe governare le elezioni in un Paese come l'Italia. Fatto sta che ci tocca vedere una candidata sindaco, giungere a calunniare il proprio avversario politico alle elezioni amministrative della città di Milano: lo scopo, ovvio, quello di distruggere il proprio oppositore dinanzi all'opinione pubblica (e soprattutto dinanzi agli elettori indecisi). Ma è davvero questo che dovrebbe animare una campagna elettorale?
Purtroppo, ci troviamo sempre a dover segnalare comportamento vergognosi, altri al limite del ridicolo e altri ancora francamente imbarazzanti: quello che ci chiediamo è dove sono i politici che perseguono il pubblico interesse. Nel nostro cammino attraverso i vari documenti della Chiesa Cattolica, abbiamo visto l'importanza fondamentale di una politica vicina ai bisogni della società reale ed una politica che sappia interpretare le esigenze di tutti e che sappia promuovere il bene comune e il rispetto dei diritti fondamentali. Oggi, in Italia, vediamo solo insulti, offese, campagne denigratorie, comportamenti ridicoli, atti di forte superbia e inciviltà. E' bastato accendere la TV e guardare i vari Annozero e Ballarò per rendersi conto del livello politico; c'è da dire che c'è chi si sforza di uscire da questo clima pesante e in primo luogo pensiamo al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ci ha dato un grandissimo segno con quelle lacrime versate durante la cerimonia in onore dei caduti della magistratura (al contrario di chi continua, in maniera infamante, a definire i giudici un cancro del nostro Paese, quando tutti noi sappiamo che il vero cancro è proprio la politica dell'egoismo); in secondo luogo apprezziamo gente come Pierferdinando Casini che cerca di rimanere moderato nella guerra dei rappresentanti del bipolarismo (tristemente fallito anche a causa delle troppe divergenze in seno ai grandi partiti) e tutti coloro che non alimentano la tensione. Se dovessimo dire un nome che invece non fa altro che alimentare questa tensione, ci verrebbe in mente l'onorevole Santanché che, nei vari spettacoli televisivi, ha dato davvero una brutta immagine della politica.
Speriamo che, terminata questa ennesima campagna elettorale, il governo si ricordi che è suo dovere risolvere i problemi di tutti e il nostro auspicio è che punti la sua attenzione verso i problemi veri e reali costituiti dalla mancanza di lavoro e dalla riduzione del potere d'acquisto. In Sardegna, ad esempio, vediamo una situazione disperata ed è dovere dei rappresentanti eletti quello di intervenire proponendo un azione di intervento in loro soccorso per evitare ipotesi drammatiche di autotutela sventolate da più parti.
In sostanza non si chiede molto: si chiede solo attenzione verso tutti, senza pregiudizio, senza proclami, senza propaganda e senza menefreghismo o atteggiamento irrispettoso. In due parole: siate cristiani non a parole, ma nei fatti!
Capire la Santa Messa - Ultimo Appuntamento
10 anni fa
1 commenti: on "Il punto della settimana - La vergogna della campagna elettorale"
I giudici sono un cancro nel nostro paese.
E se dicessi che i preti sono tutti pedofili? che gli infermieri sono tutti stupratori e che le donne sono tutte escort?
Berlusconi non ha mai pensato e mai detto che tutti i giudici sono il cancro della società, però è pur vero che alcuni sono il cancro della magistratura, così come lei che scrive su questo sito certamente non è lo specchio della verità.
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