martedì 26 luglio 2011

Card. Angelo Comastri: Nonni custodi della continuità, presenza continua dell'affetto

Oggi L'Osservatorio pubblica un secondo post per dedicare spazio alle Sante figure di Anna e Gioacchino, genitori di Maria, nonni di Gesù, sposi innamorati della Parola di Dio, offrendo anche una possibilità di riflessione attraverso le parole del cardinale Angelo Comastri, vicario generale del Santo Padre per lo Stato della Città del Vaticano, il quale ha presieduto questa mattina la Santa Messa in occasione delle celebrazioni dei Santi genitori della Beata Vergine Maria. Il cardinale Comastri si è soffermato sul tema della famiglia, oggi diventata in molti luoghi non più chiesa domestica di preghiera, ma palestra dove sono insegnate superficialità. In particolar modo ha posato lo sguardo sui nonni, pilastri della famiglia e sui nipoti e cioè i giovani i quali - ha definito - più che lontani dalla fede, allontanati o non avvicinati dagli adulti, invitando a riflettere molto sullo sbandamento dei ragazzi e ragazze, causato dall'assenza dell'educazione. Ogni adulto dovrebbe porsi delle domande guardando al disordine giovanile, sentendosi un po' responsabile di quanto accade. Ed è a questo che invita il cardinale Comastri, a riflettere per intervenire nel modo giusto per aiutare le nuove generazioni a percorrere la strada della moralità e della fede. Leggiamo ora le parole del cardinale Comastri pronunciate al microfono di Tiziana Campisi di Radio Vaticana:



R. - Noi abbiamo pochissime notizie su Sant’Anna, come anche su San Gioacchino. Le uniche notizie che si hanno le possiamo ricavare dalla figlia, Maria. Ecco, allora, la proposta che io faccio: entriamo nella piccola casa di Nazareth ed ascoltiamo Maria mentre risponde all’Angelo: “Eccomi”. Com’è sbocciato questo “Eccomi”? Evidentemente, in quell’ “Eccomi”, c’è la grazia di Dio, c’è la libertà docile di Maria, ma c’è anche l’educazione che ha ricevuto in famiglia. C’è l’educazione all’ascolto della voce di Dio, che Maria ha preso da Sant’Anna e da San Gioacchino. In quell’ “Eccomi” meraviglioso c’è, in qualche modo, il profumo della vita e della testimonianza di famiglia che Maria ha respirato accanto a Sant’Anna ed accanto a San Gioacchino.


D. - La figura di Sant’Anna ci porta dunque all’immagine della famiglia. In che modo, oggi, riaccostarsi ai valori della famiglia, guardando alla figura di Sant’Anna ma anche a quella di San Gioacchino?


R. - Oggi la famiglia è diventata un deserto. Possiamo dire che molti figli crescono in case atee, dove non si respira affatto la presenza di Dio. E quando manca Dio, manca la pace, l’armonia. Quando manca Dio, manca la fedeltà ed anche una precisa scala di valori. L’esempio di San Gioacchino e di Sant’Anna deve stimolare le famiglie di oggi a ritrovare la sorgente della gioia, della pace, della bellezza della famiglia. Se la famiglia non ritrova Dio, se non ritrova quella pienezza di Dio che si respirava nella casa di San Gioacchino e di Sant’Anna, non potrà dare nulla ai figli. Potrà assicurare un po’ di benessere, che però non risolve il problema del senso della vita, della gioia del cuore. I figli hanno bisogno di una testimonianza di valori e di ideali autentici, ma prima di tutto hanno bisogno della testimonianza del valore di Dio, che è la roccia su cui si può costruire la vita.


D. - Famiglie e generazioni che si succedono. Se la famiglia è un po’ la base della società, hanno un’importanza fondamentale i nonni…


R. - I nonni sono i custodi della continuità, sono la presenza continua dell’affetto. Trasmettono la lampada della sapienza della famiglia, la lampada dei valori della famiglia, dell’educazione che si deve ricevere in famiglia. E se i nonni sono persone ricche della sapienza di Dio, possono veramente trasmettere ai figli il segreto della vita ed anche la mappa della vita che devono percorrere. Se noi vogliamo trasmettere ai figli e ai nipoti la luce che illumina la vita, bisogna averla dentro e gli adulti devono porsi la domanda: “Che responsabilità abbiamo noi, oggi, di fronte allo sbandamento dei figli, dei giovani?”. Molto spesso, i giovani, più che lontani dalla fede sono allontanati o non avvicinati. Questo è un esame di coscienza che dobbiamo fare tutti noi adulti. (vv)
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