Il cardinale Kazimierz Świątek era nato a Walga, nel territorio dell'amministrazione apostolica di Estonia, il 21 ottobre 1914. Viene ordinato sacerdote l'8 aprile 1939, pochi mesi prima dello scoppio della prima guerra mondiale. Il 21 aprile 1941 è arrestato dal Kgb, il servizio segreto sovietico, e rinchiuso nella prigione di Brest nella cella della morte.
Approfittando della confusione creatasi in seguito all'invasione tedesca nel territorio dell'Unione Sovietica fugge il 22 giugno successivo dalla prigione e riprende la sua attività pastorale in parrocchia. Il 18 dicembre 1944 è nuovamente arrestato dal Kgb e rinchiuso nella prigione di Minsk dove rimane fino al 21 luglio 1945. Condannato a dieci anni di lavori forzati nei campi di concentramento, passa due anni a Mariinsk in Siberia e sette anni a Vorkuta e Inta, a nord, lavorando nelle miniere e nella «taiga» siberiana. Venne liberato il 16 giugno 1954 per ricominciare subito il suo lavoro pastorale. Nel 1991 diventa arcivescovo di Minsk-Mohilev e amministratore apostolico «ad nutum Sanctae Sedis» di Pinsk. In seguito ai cambiamenti avvenuti nell'Unione Sovietica e alla successiva proclamazione della sovranità della Bielorussia, riorganizza le strutture ecclesiastiche nel territorio a lui affidato, provvedendo in maniera particolare al recupero e alla ricostruzione delle chiese e alla formazione del clero. Nel 1994 Giovanni Paolo II lo crea cardinale e nel 2004 gli consegna il Premio Fidei testis (testimone della fede), conferito al porporato dall’Istituto Paolo VI in ragione della testimonianza fedele e coraggiosa resa a Cristo e al Vangelo negli anni difficili della persecuzione della Chiesa nell’Europa dell’Est. Nel suo diario di prigionia il cardinale Kazimierz Świątek scriveva:
“Soltanto negli ultimi anni di lager sono riuscito ad avere l'ostia e il vino per celebrare di nascosto la santa messa. Come calice usavo una tazza di ceramica, mentre tenevo l'ostia consacrata da portare ai cattolici in una scatola di fiammiferi. Ricordo una messa di Pasqua celebrata con alcuni prigionieri cattolici in un locale di lavanderia tra nuvole di vapore. Di tutta la mia vita sacerdotale fu la Pasqua più cara”.
Approfittando della confusione creatasi in seguito all'invasione tedesca nel territorio dell'Unione Sovietica fugge il 22 giugno successivo dalla prigione e riprende la sua attività pastorale in parrocchia. Il 18 dicembre 1944 è nuovamente arrestato dal Kgb e rinchiuso nella prigione di Minsk dove rimane fino al 21 luglio 1945. Condannato a dieci anni di lavori forzati nei campi di concentramento, passa due anni a Mariinsk in Siberia e sette anni a Vorkuta e Inta, a nord, lavorando nelle miniere e nella «taiga» siberiana. Venne liberato il 16 giugno 1954 per ricominciare subito il suo lavoro pastorale. Nel 1991 diventa arcivescovo di Minsk-Mohilev e amministratore apostolico «ad nutum Sanctae Sedis» di Pinsk. In seguito ai cambiamenti avvenuti nell'Unione Sovietica e alla successiva proclamazione della sovranità della Bielorussia, riorganizza le strutture ecclesiastiche nel territorio a lui affidato, provvedendo in maniera particolare al recupero e alla ricostruzione delle chiese e alla formazione del clero. Nel 1994 Giovanni Paolo II lo crea cardinale e nel 2004 gli consegna il Premio Fidei testis (testimone della fede), conferito al porporato dall’Istituto Paolo VI in ragione della testimonianza fedele e coraggiosa resa a Cristo e al Vangelo negli anni difficili della persecuzione della Chiesa nell’Europa dell’Est. Nel suo diario di prigionia il cardinale Kazimierz Świątek scriveva:
“Soltanto negli ultimi anni di lager sono riuscito ad avere l'ostia e il vino per celebrare di nascosto la santa messa. Come calice usavo una tazza di ceramica, mentre tenevo l'ostia consacrata da portare ai cattolici in una scatola di fiammiferi. Ricordo una messa di Pasqua celebrata con alcuni prigionieri cattolici in un locale di lavanderia tra nuvole di vapore. Di tutta la mia vita sacerdotale fu la Pasqua più cara”.
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