giovedì 3 marzo 2011

Il testamento di Shahbaz Bhatti

Negli ultimi giorni, in Pakistan, c'è stato un attentato nei confronti di Shahbaz Bhatti, cristiano Ministro per le minoranze, che si batteva in favore dei deboli, degli emarginati e dei cristiani discriminati. Molti lo consideravano come l'unico membro del governo pakistano che davvero pensava a come tutelare le minoranza religiose, in particolare le minoranze cristiane. Il suo crudele assassinio è un chiaro messaggio che fa tremare i cristiani poiché sembra davvero esser venuto meno l'ultimo baluardo politico di difesa in un territorio sempre più ostile e intollerante. La nostra preghiera è perchè sorgano sempre uomini come Bhatti in grado di difendere i nostri fratelli cristiani dalla persecuzione e la nostra speranza è che la comunità internazionale non resti mera spettatrice, ma prenda seri provvedimenti in difesa non generica, ma specifica nei confronti delle persecuzioni e delle discriminazioni subite dai cristiani in Medio-Oriente. Non si può pensare di stare a guardare dinanzi a simili atrocità e simili persecuzioni.
Per capire chi è stato davvero Shahbaz Bhatti, leggiamone il suo testamento spirituale che ci mostra come egli sia stato un vero discepolo di Gesù Cristo:


"Il mio nome è Shahbaz Bhatti. Sono nato in una famiglia cattolica. Mio padre, insegnante in pensione, e mia madre, casalinga, mi hanno educato secondo i valori cristiani e gli insegnamenti della Bibbia, che hanno influenzato la mia infanzia. Fin da bambino ero solito andare in chiesa e trovare profonda ispirazione negli insegnamenti, nel sacrificio, e nella crocifissione di Gesù. Fu l’amore di Gesù che mi indusse ad offrire i miei servizi alla Chiesa. Le spaventose condizioni in cui versavano i cristiani del Pakistan mi sconvolsero. Ricordo un venerdì di Pasqua quando avevo solo tredici anni: ascoltai un sermone sul sacrificio di Gesù per la nostra redenzione e per la salvezza del mondo. E pensai di corrispondere a quel suo amore donando amore ai nostri fratelli e sorelle, ponendomi al servizio dei cristiani, specialmente dei poveri, dei bisognosi e dei perseguitati che vivono in questo paese islamico.
Mi sono state proposte alte cariche al governo e mi è stato chiesto di abbandonare la mia battaglia, ma io ho sempre rifiutato, persino a rischio della mia stessa vita. La mia risposta è sempre stata la stessa: «No, io voglio servire Gesù da uomo comune»".

Questa devozione mi rende felice. Non voglio popolarità, non voglio posizioni di potere. Voglio solo un posto ai piedi di Gesù. Voglio che la mia vita, il mio carattere, le mie azioni parlino per me e dicano che sto seguendo Gesù Cristo. Tale desiderio è così forte in me che mi considererei privilegiato qualora – in questo mio sforzo e in questa mia battaglia per aiutare i bisognosi, i poveri, i cristiani perseguitati del Pakistan – Gesù volesse accettare il sacrificio della mia vita. Voglio vivere per Cristo e per Lui voglio morire. Non provo alcuna paura in questo paese.

Molte volte gli estremisti hanno cercato di uccidermi e di imprigionarmi; mi hanno minacciato, perseguitato e hanno terrorizzato la mia famiglia. Gli estremisti, qualche anno fa, hanno persino chiesto ai miei genitori, a mia madre e mio padre, di dissuadermi dal continuare la mia missione in aiuto dei cristiani e dei bisognosi, altrimenti mi avrebbero perso. Ma mio padre mi ha sempre incoraggiato. Io dico che, finché avrò vita, fino all’ultimo respiro, continuerò a servire Gesù e questa povera, sofferente umanità, i cristiani, i bisognosi, i poveri.

Voglio dirvi che trovo molta ispirazione nella Sacra Bibbia e nella vita di Gesù Cristo. Più leggo il Nuovo e il Vecchio Testamento, i versetti della Bibbia e la parola del Signore e più si rinsaldano la mia forza e la mia determinazione. Quando rifletto sul fatto che Gesù Cristo ha sacrificato tutto, che Dio ha mandato il Suo stesso Figlio per la nostra redenzione e la nostra salvezza, mi chiedo come possa io seguire il cammino del Calvario. Nostro Signore ha detto: «Vieni con me, prendi la tua croce e seguimi». I passi che più amo della Bibbia recitano: «Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi». Così, quando vedo gente povera e bisognosa, penso che sotto le loro sembianze sia Gesù a venirmi incontro.

Per cui cerco sempre d’essere d’aiuto, insieme ai miei colleghi, di portare assistenza ai bisognosi, agli affamati, agli assetati.
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2 commenti: on "Il testamento di Shahbaz Bhatti"

Enza ha detto...

Caro fratello Bhatti, dopo aver letto il tuo testamento spirituale non posso fare a meno che chiedere a Gesù di capire ancor più la sofferenza dei tuoi concittadini. Prega per me caro fratello, perchè il mio corpo e il mio spirito si mettano ai piedi della croce. Voglio chiedere a Gesù la forza di seguire il Vangelo e avere la stessa tua fiducia. E' per questo caro Bhatti che ti chiedo di intercedere per me, ma pure per tutti gli Italiani, perchè possano davvero riscoprire il Cristo e la sua Parola. Grazie, ora riposi nelle braccia del Padre. La tua anima si unisce a quella dei Santi Martiri. Prega per noi.
L'Eterno riposo,
dona a lui, Signore.
Splenda a lui la luce perpetua,
riposi in pace. Amen
Ciao caro fratello

Mikhael ha detto...

Io credo fortemente che un giorno questo piccolo chicco di grano morendo in una terra desolata quale il Pakistan, produrrà così tanto frutto che la gente abbandonerà la falsa dottrina e seguirà quella vera che è Una, Santa, Cattolica e Apostolica.

E credo anche che un giorno lo vedremo annoverato tra i Santi e Beati della Santa Chiesa Cattolica.

Come dice anche Enza, la sua anima è in compagnia dei Santi Martiri del Paradiso, poiché ha vissuto per Cristo e per i fratelli ed è morto per Cristo e per i fratelli subendo il martirio a causa di Gesù e del Vangelo e sappiamo bene che chi perde la propria vita a causa di Gesù e del Vangelo acquisterà la vita eterna. Con il suo sangue Bhatti laverà le anime di quanti stanno sprecando la loro vita nel seguire falsi profeti e false dottrine.

Fratello Shahbaz prega nostro Signore Gesù Cristo per tutti noi intercedi per il mondo intero perché possano le nazioni, soprattutto i paesi islamici, vivere nella Pace e un giorno tutti uniti in un solo Spirito, quello del Signore nostro Gesù Cristo.

Amen.

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