sabato 18 giugno 2011

Botte ai fedeli per sostenere l’omosessualità

Nei giorni scorsi abbiamo parlato dell'ondata omosessuale che sta dilagando negli ultimi tempi, soprattutto contro la Chiesa Cattolica la cui unica "colpa" è quella di continuare a definire l'omosessualità come un peccato contro natura. Gli omosessuali non hanno ancora capito che non si può cambiare la Legge di Dio né la Sua Parola e non si può nemmeno pensare al fatto che Dio si debba adattare ai tempi. Che l'omosessualità sia contro natura è ormai ovvio quanto scontato: chiunque apra la Bibbia si rende subito conto di come Dio abbia benedetto solo l'unione tra sessi differenti e se leggiamo le lettere apostoliche ci rendiamo conto di come gli "effeminati" non avranno accesso al Regno dei Cieli. Queste sono considerazioni bilbiche e non create ad arte dalla Chiesa come molti purtroppo pensano. E ci vanno di mezzo quindi anche i sacerdoti che non si smuovono dalla fermezza con la quale giustamente colpiscono il peccato dell'omosessualità. Non si può certamente chiedere ad un sacerdote di sconfessare la Chiesa e il Suo Catechismo o tantomeno gli si può chiedere di parlare contro la Bibbia, solo per fare un favore agli omosessuali, cercando di eliminare l'omofobia. Posto che nessun cristiano inneggia ad atti omofobi in quanto sarebbe come l'inneggiare a colpire tutti i peccatori del mondo (il che vuol dire che dovremmo prenderci a schiaffi!), non gli si può comunque chiedere di parteggiare a favore del riconoscimento dell'orgoglio omosessuale.
Tutto questo per mostrarvi cosa è andato in scena lo scorso 08 Giugno, in una Chiesa di Milano:


(UCCR) Incursione di antagonisti in una chiesa di Milano durante la messa, per contestare le presunte posizioni in materia di omosessualità del parroco. I fedeli hanno reagito, ne è nato un parapiglia poi la fuga prima dell’arrivo della polizia. Teatro della bravata, riporta Il Giornale, è la chiesa, strapiena di fedeli, di San Giuseppe Calasanzio. I violenti contestatori, tra un coro da stadio e un altro, dicono che il parroco avrebbe sostenuto che l’omosessualità è una malattia, curabile con colloqui con psicologi. Una ventina di ragazzi anticlericali, vestiti in maniera “alternativa”, hanno comunque fatto irruzione in chiesa urlando slogan e srotolando uno striscione con su scritto «Padre Alberto, curati tu», gridando «Fuori i preti» e «Chiudete le chiese». I parrocchiani hanno invitato gli scalmanati ad uscire ma essi hanno reagito con energici spintoni. Un giovane cattolico è anche svenuto dalla paura. All’arrivo della polizia i giovani si sono dileguati con esperienza, non prima di aver inneggiato al nuovo sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, definito il “liberatore di Milano”. Il sindaco ha espresso comunque ferma condanna per l’episodio. La gente del quartiere si è comunque stretta ancora di più attorno al sacerdote e alla chiesa, dicendo che non c’è mai stato nessun accenno all’omosessualità durante gli incontri al catenchismo e che i bambini sono molto contenti di frequentare l’oratorio. E’ intervenuto anche il sociologo Massimo Introvigne, rappresentante dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa per la lotta all’intolleranza e alla discriminazione contro i cristiani, il quale ha scritto al ministro dell’Interno Roberto Maroni per segnalare la preoccupazione dell’Osce per quanto accaduto, in quanto «eventi relativamente minuscoli possono ispirarne altri più gravi». Nessuno sa se il parroco abbia realmente definito “malattia” l’omosessualità. Forse più probabilmente era una scusa per sfogare il proprio odio anticlericale, usando come alibi l’omofobia, che sempre ci sta bene. Tuttavia, che diverse persone siano “uscite” dall’omosessualità (che non è una malattia e quindi non c’è alcuna guarigione) grazie a terapie di psicologi è un dato di fatto e non è possibile negarlo.

Ecco, da questi fatti si evince la natura del male: ogni qualvolta il giusto pone delle massime di coscienza, l'empio si riempie di ira perché vede ciò che non vorrebbe vedere. Noi tutti amiamo i nostri peccati al punto che vorremmo giustificarli, in qualche modo: ciò che accade con la maggior parte dei reati sessuali che vengono giustificati solo per soddisfare i propri vizi senza rimorsi di coscienza. Ma tutto questo è solo un ingannare sé stessi e un ingannare Dio: il peccato è lì, la Bibbia ce lo mostra e la coscienza ce lo conferma così come la Chiesa; non possiamo far finta di nulla e, un giorno,  non potremo  dire a Dio, perdonami perché non sapevo...  
Digg Google Bookmarks reddit Mixx StumbleUpon Technorati Yahoo! Buzz DesignFloat Delicious BlinkList Furl

0 commenti: on "Botte ai fedeli per sostenere l’omosessualità"

Posta un commento