[Repubblica.it] Nel testo del telegramma di legge: "Mi è caro rivolgere a Lei, signore presidente, un deferente saluto nel momento in cui lascio Roma per recarmi in Croazia in occasione della Giornata delle Famiglie cattoliche, e mentre invoco sull'intera nazione italiana copiosi doni di luce e sapienza affinché continui a riconoscere l'istituto familiare cellula fondamentale della società, sostenendolo con adeguati interventi, porgo a Lei ed ai suoi collaboratori fervidi auguri di proficuo impegno a servizio del popolo italiano, a cui invio la mia benedizione".
Al messaggio del Papa ha risposto Napolitano: "Santità, desidero farLe pervenire il più sincero ringraziamento per il messaggio che Ella ha voluto cortesemente indirizzarmi nel momento in cui si accinge a partire per il viaggio Apostolico in Croazia. Ella - scrive Napolitano - visiterà una terra che ha grandemente contribuito a forgiare il patrimonio di valori e di cultura che è alla base della comune civiltà europea. Nei vent'anni trascorsi dalla propria indipendenza, la Croazia ha ripreso il proprio posto tra gli
stati democratici nella comunità internazionale. Essa
persegue il traguardo di quella piena integrazione nell'Europa unita che anche l'Italia considera necessaria per garantire la stabilità della travagliata regione balcanica e un armonico sviluppo economico e sociale al nostro continente. Nell'augurarLe pieno successo per la sua missione - conclude il capo dello stato - mi è gradito, Santità, rinnovarLe i sensi della mia profonda stima e considerazione".
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VIAGGIO APOSTOLICO IN CROAZIA
(4-5 GIUGNO 2011)
CERIMONIA DI BENVENUTO
DISCORSO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI
Aeroporto Internazionale di Zagreb Pleso
Sabato, 4 giugno 2011
(4-5 GIUGNO 2011)
CERIMONIA DI BENVENUTO
DISCORSO DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI
Aeroporto Internazionale di Zagreb Pleso
Sabato, 4 giugno 2011
Signor Presidente della Repubblica,
venerati Fratelli nell’Episcopato,
distinte Autorità,
cari fratelli e sorelle!
Con profonda gioia vengo in mezzo a voi come pellegrino, nel nome di Gesù Cristo. Rivolgo il mio più cordiale saluto all’amata terra croata e, quale successore dell’apostolo Pietro, stringo in un grande abbraccio tutti i suoi abitanti. Saluto in particolare la Comunità cattolica: i Vescovi, i sacerdoti, i religiosi e le religiose, i fedeli laici, specialmente le famiglie di questa terra, fecondata dall’annuncio del Vangelo, speranza di vita e di salvezza per ogni uomo. Rivolgo un deferente saluto a Lei, Signor Presidente della Repubblica, e alle altre Autorità civili e militari qui convenute. La ringrazio, Signor Presidente, per le cortesi parole che mi ha indirizzato, e formulo ogni miglior auspicio per l’alto incarico a Lei affidato e per la pace e la prosperità dell’intera Nazione.
Desidero in questo momento ricongiungermi idealmente alle tre visite pastorali compiute in Croazia dal mio amato predecessore, il Beato Papa Giovanni Paolo II, e ringraziare il Signore per la lunga storia di fedeltà che lega il vostro Paese alla Santa Sede. Possiamo contare oltre tredici secoli di forti e speciali legami, sperimentati e consolidati in circostanze talvolta difficili e dolorose. Questa storia è testimonianza eloquente dell’amore del vostro popolo per il Vangelo e per la Chiesa. Fin dalle origini, la vostra Nazione appartiene all’Europa e ad essa offre, in modo peculiare, il contributo di valori spirituali e morali che hanno plasmato per secoli la vita quotidiana e l’identità personale e nazionale dei suoi figli. Le sfide che derivano dalla cultura contemporanea, caratterizzata dalla differenziazione sociale, dalla poca stabilità, e segnata da un individualismo che favorisce una visione della vita senza obblighi e la ricerca continua di “spazi del privato”, richiedono una convinta testimonianza e un dinamismo intraprendente per la promozione dei valori morali fondamentali che sono alla radice del vivere sociale e dell’identità del vecchio Continente. A vent’anni dalla proclamazione dell’indipendenza e alla vigilia della piena integrazione della Croazia nell’Unione Europea, la storia passata e recente di questo vostro Paese può costituire un motivo di riflessione per tutti gli altri popoli del Continente aiutando ciascuno di essi, e l’intera compagine, a conservare e a ravvivare l’inestimabile patrimonio comune di valori umani e cristiani. Possa così questa cara Nazione, forte della sua ricca tradizione, contribuire a far sì che l’Unione Europea valorizzi appieno tale ricchezza spirituale e culturale.
Con il motto “Insieme in Cristo”, cari fratelli e sorelle, giungo a voi per celebrare la 1ª Giornata Nazionale delle Famiglie Cattoliche Croate. Questo importante momento sia occasione per riproporre i valori della vita familiare e del bene comune, per rafforzare l’unità, ravvivare la speranza e guidare alla comunione con Dio, fondamento di condivisione fraterna e di solidarietà sociale.
Ringrazio sentitamente fin da ora tutti coloro che hanno collaborato alla preparazione e all’organizzazione della mia visita. Dinanzi alle sfide che interpellano oggi la Chiesa e la società civile, invoco su questa terra e su quanti vi abitano l’intercessione e l’aiuto del Beato Alojzije Stepinac, Pastore amato e venerato dal vostro popolo. Possa egli accompagnare le giovani generazioni a vivere in quella carità che spinse il Signore Gesù Cristo a donare la vita per tutti gli uomini. San Giuseppe, custode premuroso del Redentore e celeste Patrono della vostra Nazione, insieme con la Vergine Maria, “Fidelissima Advocata Croatiae”, vi ottenga oggi e sempre pace e salvezza. Grazie!
© Copyright 2011 - Libreria Editrice Vaticana
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