E' il 6 giugno 1978 quando a Udine il maresciallo della Polizia penitenziaria Antonio Santoro, perde la vita per mano dei PAC.
Il 16 febbraio 1979, lo stesso giorno in cui moriva Pierluigi Torregiani, venne ucciso a Mestre dagli stessi PAC durante una rapina, Lino Sabbadin il quale svolgeva attività di macellaio nel suo esercizio commerciale.
19 aprile 1979: muore a Milano, l'agente della DIGOS, Andrea Campagna. Ancora una volta sono gli stessi PAC ad eseguire l'omicidio.
Com'è possibile, ci si chiede, che un uomo con un lungo curriculum da criminale, condannato in vari processi, possa farla franca? Ancor più ci si chiede, com'è possibile che siano dei giudici, i quali dovrebbero far giustizia, a favorire la liberazione di un assassino? Ora non resta che sperare nel ricorso che l'Italia presenterà all'Aja perché venga finalmente messa la parola fine all'ingiusta libertà di un uomo che negli anni ha continuato a svolgere una vita normale, diventando persino scrittore, senza tener conto di quei poveri uomini barbaramente uccisi da lui e dal suo gruppo. E' vergognoso che ci siano persone a sostenere Battisti, un uomo che non è stato capace di dar segni di pentimento.
Farla franca non è per sempre, almeno è ciò che auspicano i familiari delle vittime e il popolo italiano.
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