venerdì 18 febbraio 2011

La pericolosità delle sette religiose

don Aldo Buonaiuto
Uno dei maggiori problemi a cui vanno incontro, il più delle volte inconsciamente, molti uomini è rappresentato dalle sette religiose. Infatti, molti uomini entrano a far parte di questi gruppi per cercare di colmare il vuoto delle proprie esistenze, ma finiscono così con l'esaurirsi sotto ogni punto di vista, sia esso mentale, sociale od economico. In sostanza, queste sette approfittano della debolezza umana, inculcando idee distorte e utilizzando la religione come una sorta di paraocchi per nascondere la loro reale natura manipolativa. E' bene divulgare queste notizie poiché ci sono molti uomini che invece di seguire il Vero Dio Vivente, si rifugiano pressi altri uomini sfruttatori. Non si può pensare di rifiutare la fede in Dio e di credere praticamente nel nulla: le conseguenze, anche per questo, sono devastanti e così gli uomini invece di colmare quel vuoto che li ha spinti alla ricerca di qualcosa, si ritrovano più vuoti di prima! Noi sappiamo che l'unico modo per colmare quel vuoto esistenziale non è il rivolgersi a sette o gruppi pseudo-religiosi, ma sappiamo che l'unico modo è quello di rivolgersi a Dio in quanto quel vuoto rappresenta proprio la sete di Dio che ogni anima sente nel profondo. Perciò il consiglio nostro è di andare da Dio e di allontanarsi da sette umane manipolatrici.
 Al problema è stato dedicato ieri un Convegno ospitato dall’Università Lateranense e promosso dall'Associazione Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi. Radio Vaticana ne ha parlato proprio con don Aldo Buonaiuto, sacerdote della suddetta associazione:

R. – Ogni persona è sempre alla ricerca di Dio, è alla ricerca di un senso profondo della vita, è alla ricerca del suo creatore e questa esperienza è un diritto che tutti devono poter vivere liberamente. Però, nello stesso tempo noi - che ormai da quasi 10 anni abbiamo attivato un numero verde denominato “antisette” - vogliamo anche precisare che ci sono delle realtà che non sono religiose, ma che invece vorrebbero entrare nella porta della religione per il raggiungimento di altri obiettivi. Ecco le sette, questa parola scomoda che a volte può anche un po’ turbare ma è importante, perché fa capire la grande distinzione che c’è tra ciò che deve essere garantito e tutelato e ciò che invece deve essere osservato con attenzione e con una prevenzione forte, per far sì che la gente non incappi in queste trappole, in queste realtà falsate.

D. - Don Aldo, è possibile avere un criterio di orientamento per distinguere una setta religiosa da una vera e propria religione?

R. – Sicuramente la parola “libertà” è la base: la libertà di professare ma anche la libertà di scegliere senza essere manipolati. Sappiamo che sono diversi anni che non c’è più una legge che possa sottolineare e approfondire l’aspetto della schiavitù psicologica: cioè, quando una persona viene assoggettata in un momento di fragilità, di debolezza e quindi ridotta in una forma di schiavitù psichica. Così, anche, dobbiamo avere quell’attenzione non solo per il mondo delle “psicosette”, ma anche delle sette magico-esoteriche. Sappiamo quanto oggi l’esoterismo sia praticamente l’altra faccia della stessa medaglia dell’occultismo. Allora, bisogna essere molto, molto attenti perché oggi questi "guru" dell’occulto sono presenti specialmente anche nelle fasce dei ragazzi, del mondo giovanile.

D. – Don Aldo, cosa chiedete voi allo Stato per contrastare questo fenomeno?

R. – Noi chiediamo che lo Stato prenda coscienza che questo fenomeno non è relegato a poche persone: è un fenomeno purtroppo molto diffuso, che vede intere famiglie distrutte, ragazzi che sono distrutti psicologicamente e con problemi psichiatrici pr via di questi delinquenti, perché poi dobbiamo chiamarli anche per nome. Un buon 80 per cento sono truffatori, delinquenti senza scrupoli, pronti a tutto per il raggiungimento di profitti o di tipo economico o di altro tipo. Questa è un’ingiustizia insopportabile. Vedere che ci sono persone - per non parlare di tutto quello che fanno i maghi - che possono esercitare quella che loro chiamano un’attività lecita quando invece non è riconosciuta come un’attività: è il mondo della menzogna che viene legittimato e purtroppo anche pubblicizzato ovunque. C’è un’istigazione a portare le persone ad affidarsi, a credere a ciò che è veramente irrazionale e senza un minimo di logica e soprattutto di verità. Nulla di tutto questo ha a che fare con l’esperienza spirituale della ricerca dell’uomo del trascendente. (bf)
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