Due anni fa il nostro Paese veniva sconvolto, in questo giorno d'Aprile, da un violento terremoto, capace di radere quasi al suolo buona parte de l'Aquila e capace di provocare cierca trecento morti. Sono dunque passati già due anni, ma il ricordo è ancora vivo dentro di noi e sicuramente dentro coloro che hanno vissuto la drammatica esperienza con molti di loro che ancora oggi portono le ferite di quella tragedia. In questo giorno non vogliamo far polemica, non vogliamo lanciare messaggi che non siano di pace, speranza, amore e solidarietà. A tutti gli aquilani auguriamo un recupero ed una ricostruzione che possa almeno temperare gli effetti del sisma perchè tali effetti, purtroppo, non potranno mai esser rimossi del tutto. Ieri sera, migliaia di persone si sono presentate in piazza Duomo per ricordare l'evento doloroso:
L'AQUILA (abruzzoweb.it) - Il silenzio assoluto, carico di dolore, delle migliaia di persone presenti in piazza Duomo è stato rotto solo dai 309 rintocchi delle campane della chiesa delle Anime Sante. Un rintocco per ogni persona a cui il terremoto, esattamente due anni fa, ha strappato la vita.
Si è conclusa così e con la successiva lettura dei nomi delle vittime la notte del ricordo di quel tragico 6 aprile 2009, quando la stessa piazza in cui oggi gli aquilani ricordano in silenzio i loro martiri fu un punto di ritrovo per molti di loro, scampati alle macerie delle loro case.
La giornata dedicata al dolore e al ricordo è iniziata con la fiaccolata, seguita da AbruzzoWeb con una diretta web, delle 18 mila persone che sono partite dalla Fontana luminosa per raggiungere iazza Duomo, attraversando i vicoli bui e feriti del centro storico della città, disabitato dal 6 aprile 2009.
Presenti alla fiaccolata, tra le altre autorità, Massimo Cialente, Gianni Chiodi e Franco Gabrielli.
"Molte morti sono accadute dove non dovevano accadere", ha commentato il sindaco dell'Aquila. Per il presidente della Regione "le differenze di vedute e le polemiche vanno messe da parte". Il capo della Protezione civile, invece, ha rivelato di sentirsi "nel cuore ancora prefetto dell'Aquila".
Giovanni D'Ercole, vescovo ausiliare dell'Aquila, si è detto commosso dalla "presenza di tanti giovani" mentre il presidente della Provincia, Antonio Del Corvo, ha sottolineato che "l'anno scorso ci fu più strumentalizzazione. Questo fa ben sperare verso la ricostruzione"
Presenti alla manifestazione anche i familiari delle vittime della Casa dello studente, che hanno sfilato sorreggendo uno striscione con le foto dei ragazzi morti e la scritta: "È triste leggere negli occhi di mamma e papà la certezza che neanche stasera tornerò a casa".
Il silenzio carico di dolore del corteo è stato rotto solo in un momento. Un cittadino ha infatti contestato il governatore Chiodi mentre il corteo percorreva via Strinella. Il presidente della Regione, impassibile, ha evitato di replicare.
Un gruppo di familiari delle vittime si è poi fermato per qualche minuto di raccoglimento davanti il sito del crollo di via Gabriele D'annunzio dove sono morte 17 persone. Il fiume di fiaccole è poi arrivato in piazza Duomo per la lettura dei nomi delle 309 vittime. FONTE
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10 anni fa
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