C'è stata una ragazza dei nostri tempi che non ha avuto bisogno di libri né di paroloni né di segni particolari per rendere testimonianza all'amore e alla Luce di Dio. Questa ragazza, di soli 19 anni, ormai la conosciamo bene: si chiama Chiara Badano, proclamata da poco beata. Abbiamo già conosciuto la sua storia, ma ogni volta rimaniamo stupefatti dalla semplicità con la quale è riuscita a trasmetterci Dio: ed è proprio questa semplicità il miglior modo per testimoniare Colui che per primo si è comportato in maniera semplice e umile e cioè Gesù. Egli, infatti, non è venuto in pompa magna: non ha voluto tappeti rossi, non ha voluto i Re intorno a Lui e non ha voluto nemmeno uno squillo di tromba. Egli è venuto in silenzio, quasi come se avesse paura di disturbare: ed in questo silenzio, rotto dai prodigi compiuti con la mano di Dio, ha cambiato la storia del mondo e degli uomini. Chiara ha seguito le Sue orme perchè nel silenzio ha compiuto la vera opera di testimonianza, assolvendo al meglio il suo compito di evangelizzazione. Per questo noi, appena possiamo, la ricordiamo volentieri perchè è per noi un grande esempio di semplicità, umiltà e allo stesso tempo di forza ed incisione perchè il suo esempio ha portato numerosi frutti di conversione. Ed ad esser colpito da Chiara, vi è anche un agnostico di nome Franz Coriasco, il quale è stato narratore di uno spettacolo particolare che ha posto a confronto due visioni del mondo opposte, ma nemmeno poi così tanto...:
di f.z. © Il Risveglio Popolare
"Abbiamo solo una vita e vale la pena spenderla bene", è il testamento di una giovane ragazza divenuta Beata. "Abbiamo solo una vita e non la capiamo: chi siamo, dove andiamo, perché esiste il male?", sono i dubbi di un agnostico di mezza età che non sa trovare risposte convincenti.
Dal contrasto tra due visioni del mondo così diverse è emerso uno spettacolo fatto di parole, immagini e suoni, che sabato scorso ha riunito 800 spettatori al polifunzionale di Agliè.
Lo spettacolo s'intitola "Dai tetti in giù. Chiara Luce Badano raccontata dal basso". Il narratore era Franz Coriasco, giornalista, autore teatrale e radio-televisivo che, interpretando se stesso, agnostico tormentato dai dubbi, ha ripercorso la luminosa parabola di "Chiaretta", la focolarina morta a nemmeno 19 anni per un osteosarcoma, ora elevata all'onore degli altari.
La vicenda ha saputo toccare sia il cuore sia la mente dello spettatore. Fra sentimenti e riflessioni, un viaggio che partiva da dialoghi quasi irriverenti con Dio, espressi da Coriasco, per arrivare all'affidamento totale a Lui, incarnato da Chiara Badano. La quale si conformò alle virtù evangeliche nella vita quotidiana, diventando eccezionale nel momento della malattia, quando non solo evitò la disperazione, ma diventò fonte di consolazione e sollievo per chi le stava intorno.
La profondità dei pensieri della giovane Beata era espressa da ben quattro figure femminili: le attrici Alessandra Fallucchi e Vanina Marini si sono fatte interpreti della voce, la ballerina Chiara Romani, con passi ora lenti ora decisi, era immagine della tensione spirituale, mentre la bravissima cantautrice Grazia Cinquetti ha catturato, con alcuni brani molto riusciti, l'essenza della vita di Chiara Luce.
Lo spettacolo, già visto e pienamente approvato dai genitori di Chiara, è molto lontano dalla letteratura agiografica, e per questo ancora più convincente nel raccontare una storia straordinaria. Era presente in sala Chicca, la migliore amica di Chiara, nonché sorella minore di Franz Coriasco, e trait d'union tra due figure ai poli opposti, eppure unite dalla sete d'infinito, e da quelle domande che gli uomini continuano a porsi.
Le risposte, come insegna la vicenda di Chiara, a volte possono trovarsi nel vivere al meglio la vita ordinaria, a volte nell'affrontare con coraggio le difficoltà e perfino le tragedie, nel totale abbandono a Dio.
FONTE
Capire la Santa Messa - Ultimo Appuntamento
10 anni fa
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