venerdì 29 aprile 2011

Noi ricordiamo - I appuntamento

Iniziamo oggi un nuovo appuntamento settimanale che ci porterà a ricordare l'orrore dell'Olocausto che ha avuto origine a causa della pazzia di un'ideologia politico-sociale nota come nazismo. E' importante pensare a ricordare perchè il mondo si dimentica facilmente delle cose avvenute in passato e già oggi vediamo prendere sempre più forma le varie teorie negazioniste che cercano di coprire la vergogna compiuta dall'uomo. Tutti oggi incolpano solo Adolf Hitler e la sua pazzia: in realtà non è solo la pazzia di un uomo che ha causato l'orrore della Shoah: la pazzia è stata di tutti quegli uomini che hanno obbedito; di tutti quei cittadini che hanno gridato insieme al Fuhrer, nelle piazze; di tutti coloro che deliberatamente hanno tratto piacere dal tentare di eliminare la razza ebraica dalla faccia della Terra. Sapere che l'uomo può giungere a compiere atti simili, fa davvero ribrezzo e ci spaventa molto perchè purtroppo abbiamo visto come non ci vuole molto né per dimenticare nè per cambiare la morale del proprio Paese. La politica ha un peso sulle coscienze: ha un peso che può davvero giungere a cambiare le coscienze, attraverso un'opera di lobotimizzazione, di lavaggio del cervello, di assopimento delle coscienze. E' dunque nostro dovere non smettere mai di ricordare e di trasmettere queste cose ai figli e ai figli dei nostri figli affinché imparino che nulla può giustificare un odio animalesco e la ghettizzazione di uomini diversi da noi. E la politica deve fare altrettanto, senza mai nemmeno porre un piccolo dubbio su queste cose e senza mai tentare di alimentare l'odio verso una categoria di persone, come in questi anni è accaduto nei confronti dei clandestini (grazie a Dio la Corte di Giustizia Europea ha nettamente bocciato la nostra legge che prevedeva il reato penale di clandestinità). 
Fatta queste doverosa premessa, cominciamo a leggere il documento della Commissione per i rapporti religiosi con l'ebraismo, che ci chiarisce il perchè di tale iniziativa e il dovere della memoria:

COMMISSIONE PER I RAPPORTI RELIGIOSI CON L'EBRAISMO 
NOI RICORDIAMO:
UNA RIFLESSIONE SULLA SHOAH

Al Signor Cardinale
EDWARD IDRIS CASSIDY
Presidente della Commissione
per i Rapporti Religiosi con l'Ebraismo

In numerose occasioni durante il mio Pontificato ho richiamato con senso di profondo rammarico le sofferenze del popolo ebreo durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il crimine che è diventato noto come la Shoah rimane un'indelebile macchia nella storia del secolo che si sta concludendo.

Preparandoci ad iniziare il terzo millennio dell'era cristiana, la Chiesa è consapevole che la gioia di un Giubileo è soprattutto una gioia fondata sul perdono dei peccati e
sulla riconciliazione con Dio e con il prossimo. Perciò Essa incoraggia i suoi figli e figlie a purificare i loro cuori, attraverso il pentimento per gli errori e le infedeltà del passato. Essa li chiama a mettersi umilmente di fronte a Dio e ad esaminarsi sulla responsabilità che anch'essi hanno per i mali del nostro tempo.

È mia fervida speranza che il documento: Noi ricordiamo: una Riflessione sulla Shoah, che la Commissione per i Rapporti Religiosi con l'Ebraismo ha preparato sotto la Sua guida, aiuti veramente a guarire le ferite delle incomprensioni ed ingiustizie del passato. Possa esso abilitare la memoria a svolgere il suo necessario ruolo nel processo di costruzione di un futuro nel quale l'indicibile iniquità della Shoah non sia mai più possibile. Possa il Signore della storia guidare gli sforzi di Cattolici ed Ebrei e di tutti gli uomini e donne di buona volontà così che lavorino insieme per un mondo di autentico rispetto per la vita e la dignità di ogni essere umano, poiché tutti sono stati creati ad immagine e somiglianza di Dio.

Dal Vaticano, 12 marzo 1998.

COMMISSIONE PER I RAPPORTI RELIGIOSI CON L'EBRAISMO

NOI RICORDIAMO: UNA RIFLESSIONE SULLA SHOAH

I. La tragedia della Shoah ed il dovere della memoria

Si sta rapidamente concludendo il XX secolo e spunta ormai l'aurora di un nuovo millennio cristiano. Il Bimillenario della nascita di Gesù Cristo sollecita tutti i cristiani, e invita in realtà ogni uomo e ogni donna, a cercare di scoprire nel fluire della storia i segni della divina Provvidenza all'opera, come pure i modi in cui l'immagine del Creatore presente nell'uomo è stata offesa e sfigurata.

Questa riflessione riguarda uno dei principali settori in cui i cattolici possono seriamente prendere a cuore il richiamo loro rivolto da Giovanni Paolo II nella Lettera apostolica Tertio millennio adveniente: « È giusto pertanto che, mentre il secondo Millennio del cristianesimo volge al termine, la Chiesa si faccia carico con più viva consapevolezza del peccato dei suoi figli nel ricordo di tutte quelle circostanze in cui, nell'arco della storia, essi si sono allontanati dallo spirito di Cristo e del suo Vangelo, offrendo al mondo, anziché la testimonianza di una vita ispirata ai valori della fede, lo spettacolo di modi di pensare e di agire che erano vere forme di antitestimonianza e di scandalo ».(1)

Il secolo attuale è stato testimone di un'indicibile tragedia, che non potrà mai essere dimenticata: il tentativo del regime nazista di sterminare il popolo ebraico, con la conseguente uccisione di milioni di ebrei. Uomini e donne, vecchi e giovani, bambini ed infanti, solo perché di origine ebraica, furono perseguitati e deportati. Alcuni furono uccisi immediatamente, altri furono umiliati, maltrattati, torturati e privati completamente della loro dignità umana, e infine uccisi. Pochissimi di quanti furono internati nei campi di concentramento sopravvissero, e i superstiti rimasero terrorizzati per tutta la vita. Questa fu la Shoah: uno dei principali drammi della storia di questo secolo, un fatto che ci riguarda ancora oggi.

Dinanzi a questo orribile genocidio, che i responsabili delle nazioni e le stesse comunità ebraiche trovarono difficile da credere nel momento in cui veniva perpetrato senza misericordia, nessuno può restare indifferente, meno di tutti la Chiesa, in ragione dei suoi legami strettissimi di parentela spirituale con il popolo ebraico e del ricordo che essa nutre delle ingiustizie del passato. La relazione della Chiesa con il popolo ebraico è diversa da quella che condivide con ogni altra religione.(2) Non è soltanto questione di ritornare al passato. Il futuro comune di ebrei e cristiani esige che noi ricordiamo, perché « non c'è futuro senza memoria ».(3) La storia stessa è memoria futuri.

Nel rivolgere questa riflessione ai nostri fratelli e sorelle della Chiesa cattolica sparsi nel mondo, chiediamo a tutti i cristiani di unirsi a noi nel riflettere sulla catastrofe che colpì il popolo ebraico, e sull'imperativo morale di far sì che mai più l'egoismo e l'odio abbiano a crescere fino al punto da seminare sofferenze e morte.(4) In modo particolare, chiediamo ai nostri amici ebrei, « il cui terribile destino è divenuto simbolo dell'aberrazione cui può giungere l'uomo, quando si volge contro Dio »,(5) di predisporre il loro cuore ad ascoltarci.


Digg Google Bookmarks reddit Mixx StumbleUpon Technorati Yahoo! Buzz DesignFloat Delicious BlinkList Furl

0 commenti: on "Noi ricordiamo - I appuntamento"

Posta un commento