venerdì 8 aprile 2011

La libertà religiosa: Dignitatis Humanae - Conclusione

Torna l'appuntamento settimanale con la Dignitatis Humanae: un documento sulla libertà religiosa, redatto da Paolo VI. Siamo giunti alla conclusione di questo Documento papale che ci ha mostrato il contenuto e la valenza della libertà religiosa nel mondo. Ancora oggi leggiamo Paolo VI auspicare ad una libertà religiosa tutelata sostanzialmente anche in via giuridica, soprattutto in un mondo che si va sempre più trasformando in villaggio globale dove le varie religioni entrano in contatto anche con realtà territoriali di diversa predominanza religiosa. Quello che si chiede è che tutti i Paesi del mondo intraprendano un cammino di riforma che possa garantire ex lege una vera libertà religiosa, in modo da evitare situazioni barbare come quella che vede vittima la povera Asia Bibi: 

CONCLUSIONE

15. È manifesto che oggi gli esseri umani aspirano di poter professare liberamente la religione sia in forma privata che pubblica; anzi la libertà religiosa nella maggior parte delle costituzioni è già dichiarata diritto civile ed è solennemente proclamata in documenti internazionali (39).

Non mancano però regimi i quali, anche se nelle loro costituzioni riconoscono la libertà del culto religioso, si sforzano di stornare i cittadini dalla professione della religione e di rendere assai difficile e pericolosa la vita alle comunità religiose.

Il sacro Sinodo, mentre saluta con lieto animo quei segni propizi di questo tempo e denuncia con amarezza questi fatti deplorevoli, esorta i cattolici e invita tutti gli esseri umani a considerare con la più grande attenzione quanto la libertà religiosa sia necessaria, soprattutto nella presente situazione della famiglia umana.

È infatti manifesto che tutte le genti si vanno sempre più unificando, che si fanno sempre più stretti i rapporti fra gli esseri umani di cultura e religione diverse, mentre si fa ognora più viva in ognuno la coscienza della propria responsabilità personale. Per cui, affinché nella famiglia umana si instaurino e si consolidino relazioni di concordia e di pace, si richiede che ovunque la libertà religiosa sia munita di una efficace tutela giuridica e che siano osservati i doveri e i diritti supremi degli esseri umani attinenti la libera espressione della vita religiosa nella società.

Faccia Dio, Padre di tutti, che la famiglia umana, diligentemente elevando a metodo nei rapporti sociali l'esercizio della libertà religiosa, in virtù della grazia di Cristo e per l'azione dello Spirito Santo pervenga alla sublime e perenne « libertà della gloria dei figli di Dio» (Rm 8,21).

7 dicembre 1965

Tutte e singole le cose stabilite in questo Decreto sono piaciute ai Padri del Sacro Concilio. E Noi, in virtù della potestà Apostolica conferitaci da Cristo, unitamente ai Venerabili Padri, nello Spirito Santo le approviamo, le decretiamo e le stabiliamo; e quanto stato così sinodalmente deciso, comandiamo che sia promulgato a gloria di Dio.

Roma, presso San Pietro

7 dicembre 1965.

Io PAOLO Vescovo della Chiesa Cattolica


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