venerdì 17 giugno 2011

Punjab: famiglie cristiane in fuga per una falsa accusa di blasfemia

Soltanto ieri abbiamo letto le parole provenienti dalla voce di Asia Bibi e oggi Asia News ci mostra un nuovo caso di discriminazione religiosa e di persecuzione. Dieci famiglie cristiane sono state costrette a lasciare le loro case e le loro terre per paura di affrontare le conseguenze di un'accusa di blasfemia (proprio ciò che ha portato all'arresto di Asia Bibi con le famose richieste di condanna a morte). Ripetiamo ciò che abbiamo detto ieri: le autorità non possono stare a guardare e non possono più permettersi di ignorare ciò che si sta tramutando in vero dramma umanitario: la mancanza del riconoscimento della libertà religiosa provocherà sempre più casi simili a quelli di Asia Bibi, fino a quando i cristiani non saranno costretti a lasciare le loro terre e le loro case, proprio come accaduto a Lahore: 

Lahore (AsiaNews) – Dieci famiglie cristiane sono state costrette a fuggire da Chak n.68 Arifwala, nel distretto di Khanewal, per timore delle conseguenze di un’accusa di blasfemia. Un bambino cristiano di otto anni, Ihtesham, soprannominato “Sunny” si è recato a comprare del ghiaccio in un mercato, ed è stato circondato e infastidito dagli studenti di una madrasa, una scuola religiosa islamica. Gli hanno chiesto di recitare dei versi dal Corano, quelli che ogni musulmano recita, la cosiddetta “Kalma”, cioè la dichiarazione “non c’è Dio se non Allah…”. Gli hanno chiesto di rinnegare la sua religione e di convertirsi all’islam.

Uno zio di Sunny, Dildar Masih, vedendo che suo nipote era in difficoltà, a causa degli studenti, è intervenuto. Sunny gli ha spiegato che lo stavano maltrattando perché rinnegasse la sua religione. Dildar ha affrontato i ragazzi, li ha rimproverati e ha detto a Sunny di andare a casa. I ragazzi hanno raccontato l’incidente ai religiosi della madrasa. Questi ultimi hanno annunciato che Dildar Masih aveva commesso blasfemia, prendendosi gioco dei versi coranici, e l’altoparlante della madrasa ha incitato tutti a punire il blasfemo, per stabilire un esempio. Una folla è accorsa dove Dildar stava lavorando e lo ha aggredito. Dopo l'incidente, dieci famiglie sono fuggite dal villaggio.

Padre Rufin John, di Khanewal, ha dichiarato ad AsiaNews: “In questa regione è una pratica comune. Molti casi di conversioni forzate non vengono resi noti. In molte scuole è obbligatorio per tutti leggere versi coranici, è nel programma, ed è obbligatorio per gli studenti di ogni fede leggerli. Se gli studenti di fedi diverse dall’islam non li leggono, sono soggetti a maltrattamenti, o sono buttati fuori dalle scuole”.

Padre Afzal Masih di Rahim Yar Khan ha dichiarato ad AsiaNews: “A Rahim Khan gli studenti della madrasa danno fastidio ogni giorno ai ragazzi di fede diversa. Non permettono che giochino nei loro campi di gioco, non vogliono che passino vicini alle madrase; la scuola di pensiero estremista è al suo massimo in questa regione. Si insegna loro che i cristiani e le persone di altre religioni possono essere uccisi se non accettano l’islam. E le autorità chiudono gli occhi davanti a questo problema”.
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1 commenti: on "Punjab: famiglie cristiane in fuga per una falsa accusa di blasfemia"

Anonimo ha detto...

E l'islam sarebbe una religione di Dio?
Qualcuno mi risponda per favore! Mi risponda magari un musulmano senza però le solite frasi fatte: che il Corano non è questo. Perchè io dico che "SI" il Corano è questo, altrimenti come mai succedono queste cose? Ecco perchè non c'è informazione di nessun genere nei paesi musulmani, sarebbe per loro la fine! Qui con forza posso dire: Gesù è l'uomo e il Dio da seguire, non ve ne sono altri, dopo che Dio Padre si è rivelato in Lui, perchè noi lo conoscessimo.
Maometto invece ha portato solo spada e morte. Dopo 1500 anni i macelli causati da questa religione continuano!
Grazie

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