venerdì 17 dicembre 2010

Continua il terrore contro i cristiani

 Mosul (AsiaNews/Agenzie) – Nuovo attacco alla comunità cristiana in Iraq. Nella serata del 15 dicembre uomini armati hanno fatto irruzione in una casa di cristiani a Mosul, nel nord dell’Iraq. Un gruppo di uomini armati è entrato in una casa del quartiere di Karaj, ha preso con la forza la ragazza e l’ha trascinata via. Non si sa dove siano fuggiti, secondo il sito cristiano-iracheno Ankawa. La ragazza è una studentessa di un istituto tecnico locale.

E’ l’ennesimo attacco contro la comunità cristiana del Paese; a Mosul una volta vivevano 100mila cristiani, ma solo cinquemila ormai abitano nella zona, a causa dell’ondata crescente di fondamentalismo religioso, e degli attacchi contro di loro. E’ di queste ore la decisione del governo iracheno di proteggere le chiese cristiane con mura di cemento alte tre metri, per scongiurare episodi tragici come l’assalto alla cattedrale siro-cattolica di Baghdad il 31 ottobre.

Il patriarca siro-cattolico Ignatius Joseph III Younan ha chiesto nella sua omelia del 10 dicembre al governo iracheno di assicurare la sicurezza di tutti i cittadini iracheni, e in particolare dei cristiani, “che sono gente inerme, onesta e pacifica”. Il patriarca nella messa in ricordo dei “46 nuovi martiri” della chiesa di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso, svoltasi alla presenza di membri del governo ha denunciato il fatto che “la copertura del terrore che ha per bersaglio i cristiani iracheni è ancora ben presente dopo tanto tempo. E’ responsabilità del governo iracheno condurre indagini approfondite e corrette e grazie alle indagini scoprire i gruppi terroristi che hanno pianificato e finanziato il massacro, di qualsiasi parte religiosa o politica siano, e portarli pubblicamente di fronte alla giustizia”. Un’eco delle sue parole si è avuta a Strasburgo all’Europarlamento il 15 dicembre. ''I cristiani dell'Iraq vivono con la paura del futuro'' ha detto in quella sede mons. Athanase Matti Shaba Matoka, arcivescovo di Baghdad. FONTE: AsiaNews


Ieri abbiamo letto le parole del nostro Papa Benedetto XVI sull'importanza della libertà religiosa intesa come via per la pace. Oggi troviamo una nuova notizia che ci mostra il volto persecutorio dell'Iraq: si tratta del rapimento di una ragazza, in casa sua, a Mosul. Atti simili denotano il forte odio di cui sono vittime i nostri fratelli cristiani in quella terra martoriata: il loro coraggio è ammirevole, ma qualcuno deve intervenire perchè non è possibile che il Terzo Millennio continui a vedere scorrere il sangue dei fedeli di Cristo Gesù. Egli ci aveva predetto tutte queste cose e purtroppo la storia ha confermato le Sue parole: ogni generazione i cristiani risultano essere sempre i più perseguitati, e se non perseguitati, discriminati. L'amore che proviamo verso il Signore continua a scandalizzare l'uomo di questo mondo che preferisce l'odio all'amore, la persecuzione al rispetto, e la prigionia alla libertà: se loro pensano che Dio possa voler vedere scorrere il sangue dei Suoi figli, allora sono fuori dalla realtà e satana controlla le loro menti; ma più precisamente pensiamo che vi sia solo un uso improprio della religione per poter giustificare le proprie azioni vergognose perchè intrise di odio e di malvagità. Il Signore protegga questi fratelli abbandonati dalla società civile e possa far in modo che qualcuno giunga finalmente a proteggerli dalle persecuzioni altrui.
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