martedì 25 gennaio 2011

La conversione di un modello

Proprio nel giorno in cui celebriamo la conversione di San Paolo, avvenuta con potenza, sulla Via di Damasco, poniamo l'attenzione su una conversione di un uomo che ha abbracciato Cristo dopo aver vissuto da modello. Questi sono i segni della presenza del Figlio dell'Altissimo che, a distanza di pià di duemila anni, continua a chiamare anime a sé in modo da costituirle pastori di un popolo disperso. Questo perchè Gesù ancora oggi si commuove nel vedere le sue pecore vagare senza meta e quindi continua ad inviare operai nella Vigna, affinché possano provvedere alla messe abbondante. Apriamoci anche noi, nel nostro piccolo, a questo richiamo e ascoltiamo la voce del Cristo nell'adempiere i nostri doveri. Ecco la storia di Don Julio: 

Non si può prevedere quando e a chi arriverà la chiamata del Signore. Di certo nel trambusto delle sfilate, Julio Abalsamo non si aspettava che la chiamata arrivasse proprio a lui. E invece, il modello di Prada ha improvvisamente sentito la conversione religiosa che lo ha spinto ad indossare l’abito talare e ad intraprendere la strada che ieri lo ha portato a celebrare la sua prima messa a Diano Marina, in provincia di Savona, nella chiesa di Sant’Antonio Abate. Una storia in netta controtendenza dopo che a Pitti Uomo è arrivato in passerella un Cristo in croce con la giacca.

In effetti la storia di don Julio Abalsamo potrebbe essere vista come un segnale positivo in un mondo – quello dell’alta moda – da sempre visto come privo di una reale profondità di spirito e di pensiero. Un mondo fatto di apparenze e dove conta solo la superficie delle cose che deve essere necessariamente bella. Julio però è andato oltre e ha seguito una vocazione dell’anima. “Non rinnego il passato, anzi è stata una esperienza, che come tutte le esperienze di lavoro, aiuta a crescere - afferma il neo sacerdote -. Non dimentico, quindi, il passato, ma oggi penso al futuro”. Un futuro che è ben lontano dai riflettori delle passerelle e che trova la sua dimensione perfetta nella fioca luce delle candele di una chiesa. “Non sono stato io a scegliere ma è stato Dio a scegliere per me – ha proseguito il sacerdote -. Mi metterò a disposizione di tutti dagli anziani ai giovani”. Più che a Uomini di Dolce e Gabbana, ci troviamo davanti ad uomini di Dio!
Padre Julio Abalsamo porta la professione di modello ad una dimensione molto terrena: un lavoro come un altro che si può smettere in qualsiasi momento e per volontà propria, non perchè i canoni della moda sono cambiati. Questa vicenda ci dimostra che si deve sempre andare oltre le apparenze, anche se sono così belle da farci passare qualsiasi altro pensiero. E della vecchia vita a don Julio rimarrà la cultura della bellezza. “Il regalo più bello? I paramenti sacri che mi hanno confezionato i miei ex colleghi” dichiara con fierezza. E sono davvero belli i paramenti che indossa sull’altare, con lo stesso portamento di quando sfilava, ma, stavolta, con lo sguardo rivolto al cielo e non più ai fotografi. FONTE
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1 commenti: on "La conversione di un modello"

Mikhael ha detto...

Devo dire che l'osservazione fatta nell'articolo mi ha sorpreso positivamente perché non ci avevo pensato: Questa è la risposta di Gesù agli uomini ottenebrati come quelli di Pitti Uomo che Lo offendono da ingrati perché non hanno ancora capito che Dio fatto Uomo si è lasciato crocifiggere anche per loro. Ma più che una risposta questa è una chiamata che Gesù attraverso questo sacerdote rivolge a tutti quelli che vivono nella superficialità.

Un segno da cogliere e da interpretare come chiamata rivolta a quanti vivono nell'illusione del bell'apparire.

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